Superbonus 110, stop del governo: cosa succede ai cantieri allo sconto in fattura?

In alcuni casi è ancora possibile usufruire della cessione del credito relative al Superbonus: ecco tutte le casistiche e quali sono i documenti richiesti

Superbonus 110, stop del governo: cosa succede ai cantieri allo sconto in fattura?

Termina definitivamente il periodo dello sconto in fattura e della cessione di credito. Lo stop del governo al superbonus 110 per la ristrutturazione degli edifici e degli appartamenti comporterà dei problemi ai cantieri già aperti? I lavori a metà chiaramente non possono essere lasciati, per cui l’unica possibilità è quella di continuare i lavori a proprie spese e in un secondo momento provvedere allo sgravio fiscale

Quindi da questo momento in poi non ci sarà più la possibilità di ottenere lo sconto in fattura ma è possibile richiedere la detrazione dei redditi. Il decreto che prevede lo stop è entrato in vigore a partire da venerdì 17 febbraio tuttavia è importante fare dele suddivisioni in base ai casi: alcuni usufruiranno ancora del Superbonus 110. 

Superbonus 110: in quali casi è ancora previsto?

Per i cantieri già aperti con una soglia di lavoro completato almeno pari al 30%, e quindi per lavori già avviati, non ci dovrebbero essere problemi (a patto di dimostrare lo Stato avanzamento lavori). Si potrà cedere il credito anche se i lavori non sono ancora iniziati, ma bisogna aver già depositato la Cilas (acronimo di Comunicazione di inizio lavori). Per chi invece non ha ancora presentato la Cilas, non ci sarà alcuna possibilità di cedere il credito. 

Per evitare l’incapienza fiscale servono redditi imponibili molto alti solo per chi abita nei condomini. Per le ville ad ingresso indipendente, invece, si ricorre al quoziente familiare con valori bassi. Qualcuno si potrebbe chiedere il motivo per cui questo sistema a cessioni abbia avuto delle complicazioni: il motivo è da attribuire alle banche che si sono ritrovate al limite della capienza fiscale. Inoltre le banche dovevano controllare che il superbonus non veniva richiesto per realizzare opere irregolari, altrimenti sarebbero state ritenute responsabili. 

In origine le cessioni avevano un prezzo che variava fra i 100 e i 104 euro ogni 110 euro di credito. Ad oggi, è cambiato il quadro economico, in quanto, quelle poche volte che vengono praticate, il prezzo è sceso tra 92 e 94 euro ogni 110 di credito. Parliamo di un superbonus alquanto costoso per i contribuenti. Insomma, sembra che alla fine i conti economici del superbonus 110 non tornino e il governo si è visto costretto a definire lo stop delle cessioni. 

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