Sigarette elettroniche: proteste contro lo Stato e possibili aumenti

Lo Stato Italiano ha deciso di tassare anche le sigarette elettroniche. Costi maggiori per produttori e consumatori delle e-cig. Il settore è sempre più in espansione e diventa sempre più florido.

Sigarette elettroniche: proteste contro lo Stato e possibili aumenti

Se l’emendamento sulle sigarette elettroniche entrerà in vigore dal prossimo anno, nelle casse dello Stato entreranno ben 9,5 milioni di euro in più. Di conseguenza per chi vorrà fumare le e-cig dovrà spendere di più. Ecco perchè oggi 29 Novembre sono scesi in piazza – davanti Montecitorio – consumatori, commericanti e produttori dalle 8.30 di questa mattina. La denuncia parte soprattutto dai commercianti e produttori che dichiarano una morte del settore se verrà attuato l’emendamento.

Tale emendamento ripone tutto ciò che riguarda le sigarette elettroniche sotto il monopolio dello Stato. Questo consente di supertassare le e-cig, anche quelle senza nicotina, quindi con acqua e aromi alimentari. Con tale sentenza lo Stato coinvolge ben 30.000 persone di cui 2.500 punti vendita.
Durante la protesta in atto a Montecitorio, gli operatori del settore denunciano: “metteno a rischio decine di migliaia di lavoratori e centinaia di piccole e medie aziende”. Inoltre, sulle magliette dei manifestanti forniti di sigarette elettroniche si legge: “Avete rotto i polmoni: no alla tassa killer, #freevape

Mentre da una parte si svolgono le proteste sui possibili aumenti delle sigarette elettroniche con conseguenze per consumatori e commercianti, dall’altra è sempre in atto una protesta tra coloro che credono che le e-cig non producano effetti negativi sulla salute e chi invece crede che lo svapo sia ugualmente fattore di rischio.

Secondo alcuni studi americani ed inglesi, su una popolazione tra i 14-30 anni, chi usa la e-cig anche saltuariamente ha una probabilità del 30% di passare all’utilizzo delle classiche sigarette, rispetto all’8% di chi non le ha mai utilizzate.

In Italia, il 53% della popolazione crede che lo svapo sia esente da danni alla salute, mentre solo il 17,3% segnala possibili rischi collegati alle e-cig. Per Costantino Panza, pediatra dell’Associazione culturale pediatri tale percentuale “ci mette agli ultimi posti in Europa sulle conoscenze dei possibili rischi, soprattutto per la fascia più vulnerabile della popolazione: gli adolescenti”.

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