Tra le diverse categorie pronte a scioperare per via del Coronavirus anche i benzinai hanno deciso di incrociare le braccia. Lo faranno a partire dalla notte di mercoledì 25 marzo 2020, iniziando dalle aree di servizio disposte sulle principali infrastrutture autostradali, per poi proseguire con tutti i punti di distribuzione sparsi per la penisola.
L’avvio della mobilitazione è stato comunicato dalle principali sigle sindacali e associazioni di categoria, tra cui Faib, Fegica e Figisc. Al centro delle motivazioni che hanno portato all’avvio delle proteste, si trova la mancanza di tutele e di sostegno da parte del governo, che nelle parole espresse dalle parti sociali ha “abbandonato la categoria“.
Lo sciopero dei benzinai fissato per il prossimo 25 marzo 2020: ecco le dichiarazioni dei sindacati
Stante la situazione, le richieste rivolte dai sindacati all’esecutivo sono precise. “Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio”, si legge all’interno di una nota congiunta.
Per questo motivo, “gli impianti di rifornimento carburanti semplicemente cominceranno a chiudere: da mercoledì notte quelli della rete autostradale, compresi raccordi e tangenziali; e, via via, tutti gli altri anche lungo la viabilità ordinari”. La categoria spiega quindi di sentirsi abbandonata in questi giorni di crisi sanitaria ed economica dovuta al diffondersi del Coronavirus.
L’atto di accusa: il ruolo dei benzinai dimenticato durante la crisi
I rappresentanti del settore ricordano infine che gli oltre 100 mila benzinai hanno continuato ad assicurare in questi giorni il rifornimento in tutta Italia, senza sostegni di natura economica e senza l’attrezzatura adeguata. Il tutto garantendo un servizio essenziale per il trasporto di beni e persone, soprattutto in un momento delicato come quello attuale.
Con l’avvio della mobilitazione, la categoria è quindi consapevole di correre il rischio di prendere un’iniziativa che possa risultare impopolare, ma ritiene la misura essenziale per poter rivendicare la necessaria attenzione e l’avvio di misure rivolte a tutela di tutti i lavoratori coinvolti nel settore.