La riforma delle pensioni targata 2020 è partita dal mese di gennaio ed è proseguita a febbraio con una serie di incontri e tavoli tecnici tra governo e sindacati. Nonostante ciò, attualmente non sembra esserci ancora sufficiente convergenza per poter evidenziare degli spunti concreti rispetto al quadro complessivo che si è andato costruendo.
Secondo quanto evidenziato nella giornata di ieri dal ministro del Lavoro. Nunzia Catalfo, “per il momento non ci sono ipotesi, ma stiamo ascoltando le parti sociali e studieremo in questi mesi l’impatto delle varie proposte”. Una presa di posizione che ha fatto seguito ai diversi tavoli che si sono finora tenuti tra gennaio e febbraio 2020.
Il governo appare quindi attendista e prende tempo rispetto alle richieste dei sindacati, che negli scorsi giorni hanno sfruttato la possibilità di confronto per ribadire le proprie istanze e precisare quali sono i termini delle proprie rivendicazioni. È in particolare sulla flessibilità in uscita dal lavoro che si gioca la partita più importante, laddove le parti sociali insistono per uno schema di riforma senza penalizzazioni che consenta a tutti l’uscita dal lavoro a partire dai 62 anni di età o con 41 anni di versamenti.
Catalfo (MdL) sul confronto con i sindacati: “troveremo delle soluzioni”
Da parte del ministro Catalfo arrivano comunque dei segnali positivi rispetto alla dialettica in corso, sebbene finora non sia emersa ancora con chiarezza quale potrà essere la reale portata (nonché il perimetro di azione) della riforma previdenziale. Secondo l’esponente pentastellata, “troveremo delle soluzioni per la flessibilità in uscita, i lavoratori discontinui e le pensioni di garanzia dei giovani e la non autosufficienza”.
Infine, rispetto alla prosecuzione del confronto l’esponente del governo ha ricordato che ci sarà un nuovo tavolo negoziale il prossimo 19 febbraio. Dopo tale occasione è previsto inoltre un primo incontro nel quale si farà il punto della situazione a fine marzo, per “arrivare a settembre con una proposta concreta. Ovvio che tutto questo si fa con le risorse che andranno poi stanziate in legge di bilancio”, ha terminato Catalfo.