Reddito di Emergenza e crisi Covid-19: in due giorni 160mila richieste di accesso

Il Reddito di Emergenza totalizza decine di migliaia di domande: l’Inps ha ricevuto 160mila pratiche in meno di due giorni da parte dei cittadini che hanno sofferto la grave crisi pandemica.

Reddito di Emergenza e crisi Covid-19: in due giorni 160mila richieste di accesso

Il Reddito di Emergenza parte con un flusso importante di domande. Secondo quanto evidenziato all’interno di un recente comunicato a opera dell’Inps, sarebbero state 160mila le pratiche inviate all’attenzione dell’ente pubblico in meno di due giorni. Un flusso che mette in evidenza l’importanza del provvedimento assistenziale di natura temporanea. Ma che contribuisce anche a ricordare l’impatto della crisi economica seguita al coronavirus.

La finestra utile per poter inoltrare la richiesta di accesso al Rem si è aperta lo scorso 7 aprile, mentre per poter inviare la pratica in tempo utile bisognerà rispettare tassativamente la scadenza del prossimo 30 aprile. Con questa nuova tranche di aiuti si potranno ricevere fino a tre mensilità.

Il Reddito di Emergenza garantisce un minimo di 400 euro, cifra che può arrivare a un massimo di 840 euro in alcuni casi particolari. Nel corso dell’anno corrente, il governo ha stanziato oltre un miliardo e mezzo di euro al fine di garantire che tutte le domande di aiuto possano essere coperte.

Da quest’anno il reddito di emergenza spetta anche come proroga Naspi

Con il Decreto Sostegni il governo Draghi ha deciso di avviare la proroga del Reddito di Emergenza inserendo nella platea anche i lavoratori che hanno terminato il proprio sussidio di disoccupazione (Naspi o Dis-Coll). Di fatto, sarà necessario avere un ISEE familiare inferiore a 30mila euro e non avere in corso altri assegni di welfare ordinari o straordinari.

Per chi ha perso il lavoro ed esaurito la disoccupazione il Reddito di Emergenza rappresenta un’alternativa con criteri meno restrittivi al Reddito di Cittadinanza, visto che quest’ultimo presenta vincoli importanti all’accesso. Al momento la misura è stata rinnovata per un trimestre, ma resta possibile un’eventuale estensione nel caso in cui la pandemia dovesse proseguire. Vista la difficile situazione nella quale si sono trovate molte famiglie non sorprende se le richieste di accesso sono state molto elevate sin dall’apertura dei termini.

Continua a leggere su Fidelity News