Reddito di Cittadinanza sospeso in Abruzzo per un totale di 14.700 beneficiari

La sospensione del Rdc, che è un sostegno economico per le persone e le famiglie più vulnerabili, ha generato ansia e incertezza tra coloro che dipendono da questo beneficio per soddisfare le proprie necessità quotidiane.

Reddito di Cittadinanza sospeso in Abruzzo per un totale di 14.700 beneficiari

Secondo un recente rapporto della Cgil Abruzzo-Molise intitolato ‘Reddito di Cittadinanza, formazione e social card 2023′, circa 14.700 persone in Abruzzo hanno ricevuto un sms dall’Inps comunicando loro che la misura del Reddito di Cittadinanza è definitivamente sospesa. Questa situazione suscita preoccupazione per le possibili conseguenze sociali che ne potrebbero derivare.

Secondo Francesco Taglieri, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, quasi 9.000 nuclei familiari in Abruzzo sono stati abbandonati senza una rete di protezione sociale. A partire dal 1 agosto, 15.000 abruzzesi si troveranno in gravi difficoltà. Taglieri fa appello al presidente della Regione Marco Marsilio affinché si attivi immediatamente per tutelare gli abruzzesi e rimediare ai danni causati dal suo partito a Roma.

I dati forniti dal rapporto regionale della Cgil mostrano come, a partire dal mese successivo, molte famiglie dovranno affrontare aumenti significativi senza poter contare sul sostegno del Reddito di Cittadinanza. Infatti, la Social Card introdotta dalla riforma del governo Meloni, che prevede un sussidio una tantum di 350 euro da utilizzare fino a dicembre per l’acquisto di alcuni generi alimentari, è considerata del tutto insufficiente.

Secondo Taglieri, ci troviamo di fronte a un’emergenza sociale senza precedenti che il centrodestra, sia a livello nazionale che regionale, ci sta imponendo di affrontare senza strumenti adeguati. In maggio, solo nella provincia di Pescara, sono state presentate 9.391 richieste di accesso al Reddito di Cittadinanza, 9.044 nella provincia di Chieti, 7.413 nella provincia dell’Aquila e 6.151 nella provincia di Teramo.La preoccupazione è alta e non riguarda solo il Movimento 5 Stelle, ma coinvolge anche le parti sociali, le istituzioni di ogni livello e i sindaci delle nostre città. Le risorse destinate dal governo Meloni sono considerate insufficienti e non accessibili per molte famiglie in difficoltà.

Inoltre, le modalità di erogazione del sostegno rischiano di creare forti disparità tra i cittadini, che sono già pesantemente colpiti dall’aumento dell’inflazione e dal costo crescente delle bollette.

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