Reddito di cittadinanza: il 6 marzo 2020 compie un anno, si avvicina la scadenza dei 18 mesi prima che si interrompa

Tra pochi giorni il reddito e le pensioni di cittadinanza compiranno il primo compleanno. Il provvedimento ha coinvolto oltre un milione di famiglie, ma resta ancora molto da fare.

Reddito di cittadinanza: il 6 marzo 2020 compie un anno, si avvicina la scadenza dei 18 mesi prima che si interrompa

Il reddito e le pensioni di cittadinanza stanno per compiere il primo compleanno dal loro avvio, visto che il prossimo 6 marzo 2020 saranno passati esattamente 12 mesi dalla data di invio delle domande di accesso da parte dei cittadini che hanno dimostrato di possedere i requisiti utili per la fruizione. Si tratta di un passaggio certamente importante, anche considerando la larga diffusione del provvedimento (che è riuscito a coinvolgere oltre un milione di famiglie).

D’altra parte, le prime settimane di funzionamento della misura hanno visto una vera e propria marea di persone affluire verso i patronati e gli uffici postali preposti all’invio delle domande di accesso all’Inps. L’evidenza indica che ancora oggi le opzioni di welfare risultano al centro del dibattito, sebbene il periodo di rodaggio abbia certamente posto in essere le basi per la prosecuzione del meccanismo di sostegno.

Resta però il fatto che lo scontro politico al riguardo risulti ancora molto acceso, visto che dallo stesso governo si evidenzia la necessità di dare attuazione alla cosiddetta fase 2 del sussidio di welfare, con la quale si punta a rilanciare il piano di inclusione sociale dei nuclei beneficiari.

Reddito di cittadinanza: si avvicina la prima scadenza dei 18 mesi

Stante la situazione appena evidenziata, vi è un altro aspetto interessante verso il quale molti dei primi beneficiari del reddito di cittadinanza dovranno porre a breve la propria attenzione. Si tratta della scadenza del provvedimento di welfare prevista all’articolo 3 (comma 6) del decreto numero 4 del 2019 (convertito successivamente nella l. 26/2019). All’interno viene evidenziata la scadenza del beneficio a 18 mesi dalla richiesta.

Entro i prossimi sei mesi molti fruitori cominceranno ad affrontare quindi il primo termine naturale del provvedimento, che potrà essere comunque rinnovato dopo una sospensione obbligatoria di un mese. Nella pratica, i beneficiari dovranno comunque far fronte ad un’interruzione dell’assegno ed all’inoltro di una nuova pratica presso l’Inps, prevista in modo specifico per il rinnovo della misura.

Continua a leggere su Fidelity News