Reddito di cittadinanza 2022: mini taglio e più controlli

Reddito di cittadinanza verso nuove modifiche: dal 2022 sarà applicato un mini taglio di 5 euro dopo il sesto mese di percezione dell'assegno, mentre Inps e Comuni intensificheranno i controlli.

Reddito di cittadinanza 2022: mini taglio e più controlli

Il reddito di cittadinanza si prepara a cambiare nuovamente dal prossimo 1° gennaio 2022. In particolare, sono previsti nuovi tagli agli assegni a partire dal sesto mese di percezione, mentre ulteriori strette riguardano coloro che non si presentano al centro per l’impiego. Infine, saranno intensificati i controlli effettuati sui percettori da parte di Inps e Comuni, con l’obiettivo di individuare coloro che hanno fatto richiesta del beneficio di welfare senza averne diritto.

Il governo Draghi punta quindi a una stretta sul provvedimento, prevedendo all’interno della manovra importanti correttivi. La parola definitiva spetterà ovviamente al Parlamento, chiamato ad approvare la legge di bilancio 2022. Ma tutto fa pensare che l’impostazione generale del governo non subirà profondi cambiamenti.

Reddito di cittadinanza: nel 2022 un mini taglio dopo il sesto mese

Se le nuove regole dovessero effettivamente entrare in vigore, a partire dal sesto mese di percezione il reddito di cittadinanza sarà tagliato di 5 euro per ogni ulteriore mese di accredito. In accompagnamento alla misura, è stata prevista una soglia minima di 300 euro sulla quale la riduzione non avrà efficacia. Per i nuclei familiari composti da più persone, lo sbarramento cresce in via proporzionale in base all’ISEE.

In aggiunta, lo stop all’erogazione del reddito di cittadinanza sarà possibile anche nel caso in cui il percettore rifiuterà la seconda offerta di lavoro (in precedenza si doveva arrivare alla terza). Si allarga inoltre il perimetro dei reati che prevedono la revoca immediata del beneficio di welfare.

Infine, si ampliano i controlli sui percettori e su coloro che avanzano una domanda di accesso alla tutela gestita dall’Inps. In particolare, l’ente previdenziale e assistenziale verificherà i requisiti patrimoniali inseriti nella dichiarazione sostitutiva unica. La pubblica amministrazione si avvantaggerà dello scambio d’informazioni con le banche dati italiane ed estere. I Comuni aumenteranno invece i controlli a campione, con verifiche sia preventive che successive all’erogazione dell’assegno di cittadinanza.

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