Reddito di cittadinanza 2019: per l’accesso, verifiche dall’ISEE alla casa di proprietà fino al c/c

Anche sul reddito di cittadinanza si attende il decreto del Governo, mentre emergono le conferme sui primi dettagli riguardanti i criteri di accesso. Lo strumento di welfare sarà accessibile anche agli immigrati regolari che risiedono in Italia.

Reddito di cittadinanza 2019: per l’accesso, verifiche dall’ISEE alla casa di proprietà fino al c/c

Assieme alla riforma del sistema previdenziale, la legge di bilancio 2019 porta in dote anche un nuovo strumento di welfare, ovvero il reddito di cittadinanza, sul quale si concentrano le aspettative di chi vive situazioni di difficoltà o disagio economico. Da notare che il provvedimento risulterà accessibile anche ai cittadini stranieri, purché residenti in Italia.

I fondi previsti per il 2019 sono importanti, ma ovviamente non sono infiniti. Ecco perché il legislatore ha previsto assieme all’avvio dei nuovi assegni anche vincoli precisi, a partire dall’applicazione dell’ISEE riguardante il nucleo familiare del richiedente, per proseguire con la verifica delle eventuali proprietà immobiliari e di quanto posseduto sul conto corrente, nonché su eventuali conti di risparmio o investimento.

Reddito di cittadinanza 2019: gli ultimi criteri noti per l’accesso

Se è vero che solo il prossimo decreto del Governo potrà chiarire definitivamente chi potrà avere accesso al reddito di cittadinanza, l’ultima bozza in circolazione riguardante il provvedimento aveva fornito indicazioni sufficientemente chiare in merito ai requisiti.

Il primo vincolo da superare sarà il già citato ISEE (non superiore a 9.360 euro), con riferimento al risultato valido per la situazione risalente al 2018. La ricchezza immobiliare massima (con esclusione della prima casa) è invece fissata invece a 40 mila euro, mentre il patrimonio mobiliare (ad esempio obbligazioni, azioni o altri strumenti finanziari) non dovrà superare le 8 mila euro.

Per chi si trova inserito in un contesto familiare composto da più persone, si dovrà tenere conto anche del reddito familiare complessivo, che in questo senso innalza il parametro di accesso fino ai 12.600 euro per nucleo. In cambio, il destinatario del reddito di cittadinanza si impegnerà ad accettare le proposte di formazione e lavoro che arriveranno dai Centri per l’impiego. Il contributo è garantito per 18 mesi e, qualora si venga assunti, viene destinato all’impresa mentre, in caso di tre rifiuti consecutivi di proposte lavorative, si perde il diritto all’assegno.

In merito alla pensione di cittadinanza, non si dovrà invece avere Isee superiore a 9.360 euro, e altri redditi familiari oltre i 7.560 euro. Infine, per quanto concerne l’entità dell’assegno, si partirà da un tetto massimo di 780 euro al mese, che diminuisce sulla base dei redditi del percettore. Sarà inoltre necessario considerare anche i cosiddetti redditi figurativi: ad esempio, per i proprietari di casa, ci sarà una decurtazione fino a 300 euro al mese.

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