Reddito di cittadinanza 2019, il punto sulle ultime modifiche: ecco quando lo si potrà chiedere

C’è attesa per la conferma del decreto riguardante il reddito di cittadinanza in discussione presso il Consiglio dei Ministri nella giornata del 10/01: tutti gli ultimi aggiornamenti disponibili in merito alla misura di welfare.

Reddito di cittadinanza 2019, il punto sulle ultime modifiche: ecco quando lo si potrà chiedere

Sembra ormai delinearsi il quadro dei requisiti utili per poter accedere al nuovo reddito di cittadinanza. Salvo sorprese dell’ultima ora, il provvedimento risulterà definitivamente approvato in ogni dettaglio tramite decreto nel Consiglio dei Ministri in programma giovedì 10 gennaio 2019, per poi essere pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale.

Spetterà successivamente all’Inps tramite apposita circolare indicare quali saranno le modalità utili per presentare domanda, stante che l’Istituto di pubblica previdenza ovviamente sta già predisponendo la macchina burocratica al fine di valutare e accogliere le prime richieste dei cittadini. Domande che si prospettano numerose, visto l’interesse generale dimostrato verso la misura.

Nuovi assegni di welfare: quando e come fare domanda

Stante il quadro generale appena sviluppato, gli ultimi aggiornamenti in merito alla misura indicano che le domande potranno essere effettuate a partire dal prossimo 1° marzo 2019. Si potrà scegliere di aprire la pratica per via telematica, oppure recandosi presso l’Inps, i patronati convenzionati e gli Uffici Postali. All’Istituto di pubblica previdenza serviranno invece al massimo cinque giorni per effettuare le valutazioni approfondite sui requisiti dei richiedenti e per rispondere alla domanda. I Comuni italiani saranno chiamati a verificare i requisiti di residenza e di soggiorno.

Per quanto concerne invece i criteri di accesso, si conferma il vincolo dell’ISEE inferiore a 9360 euro, con un valore del patrimonio immobiliare inferiore alle 30mila euro (esclusa la prima casa) e patrimonio finanziario non superiore a 6mila euro (in aggiunta a 2mila euro per ogni componente della famiglia, ma con un tetto massimo a 10mila euro).

In merito, invece, agli obblighi per il richiedente, si riceverà entro un mese dalla percezione del beneficio la convocazione da parte del proprio centro per l’impiego, per la sottoscrizione del patto di servizio. Qualora non lo abbia già fatto, il percettore dovrà quindi effettuare una dichiarazione di immediata disponibilità e verrà prevista la redazione del bilancio delle competenze. Si procederà, inoltre, alla registrazione sul sistema informativo delle politiche del lavoro, mentre verranno effettuate anche le valutazioni sul percorso formativo migliore per riqualificare la propria posizione. Sulla base dei dati emersi, verranno così proposte fino a tre diverse opportunità di lavoro, ma al terzo eventuale rifiuto si perderà la possibilità di mantenere la percezione del sussidio.

Continua a leggere su Fidelity News