Reddito di cittadinanza 2019. Ecco perché i senzatetto rischiano di essere tagliati fuori

Il nuovo reddito di cittadinanza si propone come un cambiamento di paradigma nella lotta alla povertà, ma la sua messa a punto pone ancora diversi problemi per il vincolo di residenza, rischiando di escludere coloro che non possiedono una casa.

Reddito di cittadinanza 2019. Ecco perché i senzatetto rischiano di essere tagliati fuori

A pochi giorni dalla presentazione ufficiale del reddito di cittadinanza emergono alcuni vincoli tecnici che rischiano di escludere chi soffre maggiormente la povertà ed il disagio sociale. È il caso dei senzatetto, che formalmente avrebbero tutti i requisiti per beneficiare sia del nuovo sussidio che del sostegno finalizzato al reinserimento lavorativo e sociale.

Purtroppo e paradossalmente, proprio in questo caso l’accesso al nuovo beneficio di welfare sembra essere particolarmente difficile. Il motivo riguarda il vincolo di residenza sul territorio italiano al fine della maturazione del diritto all’assegno; un requisito che nella maggior parte dei casi non può essere dimostrato da chi si trova da anni a vivere per strada.

Reddito di cittadinanza e senzatetto

Nel caso specifico, secondo le statistiche fornite dall’Istituto pubblico di ricerca statistica, sarebbe all’incirca il 95% dei senzatetto a rimanere tagliati fuori dal nuovo reddito di cittadinanza. Non si tratta, peraltro, di una platea limitata dal punto di vista numerico.

L’ISTAT stima, infatti, che il numero di persone rimaste senza una casa è di oltre 50mila unità. A questo fatto bisogna aggiungere che nella maggior parte dei Comuni italiani non è fornito il servizio di residenza fittizia, un meccanismo in grado di offrire comunque un minimo di garanzie d’inclusione sociale, come ad esempio l’accesso ad un medico di base.

Città come Milano e Roma stanno sperimentando la possibilità di registrare la presenza dei senzatetto presso gli uffici del Comune attraverso una residenza fittizia, in modo da poter beneficiare perlomeno dei servizi di base. Un servizio al quale, negli ultimi mesi, hanno fatto ricorso già centinaia di persone in stato di disagio. Per il reddito di cittadinanza bisognerà però attendere un intervento specifico da parte del legislatore, visto che la misura di sostegno prevede la residenza in Italia da almeno 10 anni.

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