Reddito di cittadinanza 2019 e requisiti stringenti: fuori dal sussidio con 5 mila euro sul c/c

Prosegue il lavoro di definizione del Governo sul nuovo reddito di cittadinanza, mentre emerge la necessità di requisiti stringenti riguardo al reddito e al patrimonio: fuori dal sussidio chi possiede più di 5 mila euro in banca.

Reddito di cittadinanza 2019 e requisiti stringenti: fuori dal sussidio con 5 mila euro sul c/c

Il nuovo reddito di cittadinanza è in corso di approvazione, ma i requisiti stringenti che ne caratterizzano l’avvio rischiano di mettere fuori gioco una parte di coloro che aspirava ad ottenere il sussidio. Le dichiarazioni dell’ultima ora, dopo il vertice tenutosi nella serata di ieri a Palazzo Chigi, indicano infatti che il budget per il provvedimento si ridurrà dai 9 miliardi iniziali ai 7,1 miliardi della proposta più recente.

Nella pratica, il costo effettivo per il 2019 dovrebbe corrispondere a circa 6,1 miliardi di euro, ai quali bisognerà però aggiungere perlomeno un ulteriore miliardo che sarà speso al fine di riammodernare i centri per l’impiego. La platea dei potenziali destinatari sarà invece di circa 5 milioni di persone nel corso del prossimo anno, stante che un decimo degli aventi diritto non dovrebbe comunque richiedere il sussidio. I costi potrebbero inoltre essere calmierati dal fatto che il reddito di cittadinanza funzionerà integrando il reddito familiare e non assegnando l’intero importo (che viene previsto solo per chi non possiede alcun reddito).

I requisiti stringenti dei nuovi assegni di welfare

Stante la situazione appena delineata, la media di quanto erogato a famiglia dovrebbe corrispondere a circa 350-380 euro al mese per 9 mensilità (visto che il provvedimento partirà ufficialmente dal mese di aprile 2019). Come già sottolineato, non tutta la platea percepirà il sussidio pieno visto che questo sarà calibrato sulla base dei redditi e dei patrimoni familiari.

Proprio su quest’ultimo punto emergono dettagli interessanti. Innanzitutto, il provvedimento escluderà chi possiede un ISEE familiare superiore ai 9 mila euro l’anno, oltre a coloro che risultano intestatari di una seconda casa di proprietà o di un conto corrente con somme depositate superiori ai 5 o 6 mila euro. Chi è proprietario della prima casa potrà invece rientrare tra i beneficiari del provvedimento, ma si vedrà applicare una riduzione di circa 250-300 euro in virtù della stima di un canone figurativo.

Infine, dal computo del sussidio verranno sottratte altre prestazioni di welfare che risultano erogate a livello regionale o comunale, affinché resti valida la soglia di fruizione fissata in via universale come parametro di legge. Un proposito al quale verrà dato seguito anche grazie all’integrazione tra le diverse base dati già disponibili presso l’amministrazione pubblica.

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