L’Agenzia delle Entrate, a quanto sembra, sta tempestando gli italiani delle temutissime lettere nelle quali i contribuenti sono invitati a “regolare la propria posizione fiscale” e procedere al pagamento delle tasse arretrate. Curiosamente però, molte di queste lettere stanno arrivando anche a chi tecnicamente non ha alcun problema con il fisco.
Il fatto di per sé non è nuovo: è infatti buona norma tenere la documentazione di tutti i pagamenti effettuati, poiché può capitare che vengano inviati dei solleciti per pagamenti già effettuati – per errore o per altri motivi – ed a quel punto è necessario provare che quelle tasse siano già state regolate.
Ma non è questo il caso, perché quelle lettere non provengono dall’Agenzia delle Entrate, bensì fanno parte di una truffa ben congegnata e già denunciata agli inquirenti, i quali hanno messo in guardia la popolazione dall’inviare i soldi mediante i metodi esplicitati all’interno delle buste incriminate.
Finora le buste truffaldine sono state segnalate prevalentemente nel Lazio e nella Lombardia, ma tutta l’Italia è in allerta per quella che sembra un’azione criminale effettivamente capace di riuscire a spillare un’enorme quantità soldi ai contribuenti più anziani, o anche solo semplicemente più ingenui o meno informati.
Di fatto la lettera è straordinariamente simile a quelle inviate proprio dall’Agenzia delle Entrate, ed anche il testo è decisamente convincente, specialmente per chi è digiuno dei protocolli utilizzati dall’AdE per chiedere il saldo di un debito. Di contro l’Agenzia ha diramato un comunicato che invita a non effettuare bonifici alla società indicata in queste lettere, chiarendo che le richieste di pagamento del fisco – quello vero – avvengono unicamente mediante i modelli F23 e F24.