Pensioni, sindacati pronti a scendere in piazza a novembre 2019

Cgil, Cisl e Uil si mobilitano e preparano una grande manifestazione di piazza a Roma per il prossimo mese di novembre. Sale il pressing sul nuovo governo giallo-rosso, per le parti sociali serve una svolta.

Pensioni, sindacati pronti a scendere in piazza a novembre 2019

Le tre principali sigle sindacali si mobilitano a livello territoriale, preparando una grande manifestazione di piazza a Roma in favore dei pensionati per il mese di novembre. L’obiettivo è di ottenere un riscontro da parte dell’esecutivo su tematiche come la fiscalità, la non autosufficienza e l’assistenza sanitaria. Nelle proprie rivendicazioni, si parla infatti di tagli alla sanità (che deve restare pubblica e universale), ma anche della necessità di avviare una legge sulla non autosufficienza.

Quest’ultima viene considerata una vera e propria emergenza per il Paese, visto che coinvolge milioni di anziani e quindi le loro famiglie. Sulle pensioni si chiedono invece maggiori tutele dei redditi, visto che la maggior parte degli assegni previdenziali non raggiunge la cifra delle 1000 euro al mese.

A tal proposito, i sindacati ritengono indispensabile agire sulla riduzione del peso che il fisco applica agli assegni previdenziali (un problema che purtroppo riguarda anche gli stipendi dei lavoratori). Su questi propositi Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo una “vera svolta”, a partire dall’avvio di un confronto genuino con le parti sociali.

Pedretti (Spi-Cgil): abbiamo deciso di convocare una manifestazione nazionale

A conferma di quanto appena esposto sono emerse anche alcune dichiarazioni da parte del Segretario generale della SPI – Cgil Ivan Pedretti, che ha fatto il punto della situazione tramite il proprio profilo Facebook: “Con Fnp e Uilp oggi abbiamo deciso di convocare una manifestazione nazionale a Roma per la metà di novembre, anticipata da iniziative di mobilitazione sul territorio per porre all’attenzione del nuovo governo le tante questioni che riguardano da vicino la vita di milioni di pensionati e di anziani”.

Il sindacalista ha quindi spiegato che “quando si scende in piazza non lo si fa necessariamente per protestare o contro qualcuno, ma anche per chiedere di essere ascoltati e per sollecitare delle risposte, ricordando che “le nostre rivendicazioni sono antiche e note”.

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