Pensioni: Salvini barricadiero contro l’ipotesi di cancellare Quota 100

Matteo Salvini si dice disposto a tutto pur di mantenere attiva Quota 100. L'on. Durigon lo appoggia, ma i sindacati non sono concordi. Già 200 mila persone sono andate in pensione con Quota 100.

Pensioni: Salvini barricadiero contro l’ipotesi di cancellare Quota 100

Il tema delle pensioni è da sempre un argomento scottante che infiamma gli animi. Le ultime dichiarazioni fatte da Matteo Salvini, leader della Lega, sono contro alla legge Fornero e in difesa di Quota 100, la cui sperimentazione ha avuto la sua conferma da parte del premier Giuseppe Conte all’interno della legge di Bilancio 2020.

Le parole di Salvini non lasciano spazio all’immaginazione, da sempre il suo pensiero è netto, visto quanto egli ha asserito: “Se vogliono tornare alla legge Fornero e cancellare Quota 100 dovranno passare sopra i nostri corpi, in Parlamento e fuori”. Il politico ha pronunciato questa frase durante un comizio a Novellara (Reggio Emilia).

Pensioni, Quota 100: Salvini per smontarla dovranno passare sui nostri corpi

Quota 100 è la riforma del sistema previdenziale fortemente voluta da Matteo Salvini quando era vice-premier in carica con il governo giallo-verde. Questa nuova forma previdenziale permette a chi ha almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi di uscire dal mondo del lavoro. A differenza dei requisiti pensionistici che è necessario possedere oggi per potere essere collocati a riposo, Quota 100 è più vantaggiosa, seppur l’assegno pensionistico risulti essere più basso.

Il medesimo decreto contiene al suo interno una diminuzione del requisito contributivo attualmente in vigore dal primo gennaio, ripristinandolo a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Sulla riforma pensioni ha voluto dire la sua opinione il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. Il ministro ha asserito che Quota 100 prosegue e che ci potrebbero essere delle probabili revisioni alla riforma Fornero. Queste revisioni, qualora ci fossero, saranno trattate durante il tavolo governo-sindacati che sarà convocato entro gennaio.

Entro la fine del primo mese del 2020 dovrebbe essere costituita una commissione di esperti che studi il quadro normativo e proponga soluzioni che non siano troppo onerose per il bilancio dello Stato italiano. I sindacati non sono favorevoli ad una probabile Quota 102, che comporterebbe l’uscita dal mondo del lavoro con 64 anni d’età e 38 anni di contributi effettivi versati.

Ad esprimersi in merito a quest’ipotesi è stato il segretario confederale Uil, Domenico Proietti, il quale ha asserito che Quota 102 “non risponde all’esigenza di flessibilità diffusa per accedere alla pensione e aggrava i problemi non risolti da Quota 100“.

Le parole di Matteo Salvini non lasciano adito a dubbi: il leader leghista durante un comizio per le regionali in Emilia Romagna ha parlato senza mezzi termini, così come è solito fare, asserendo che “il Partito Democratico ha presentato una proposta di legge per superare Quota 100 e innalzare l’età pensionabile: maledetti! Altro che ‘Bella ciao‘, vogliono tenere la gente in ostaggio fino a 70 anni, ma se ci provano gliela facciamo cantare in Parlamento giorno e notte Bella ciao e non li facciamo uscire dal Parlamento“. A rincarare la dose ci ha pensato l’on. Durigon asserendo che grazie a Quota 100, 200 mila italiani hanno potuto ricevere la pensione e possono vivere una vita dignitosa.

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