Pensioni, Quota 100: ecco le possibili coperture, ma rimane il dubbio sul vincolo dei 64 anni

Dal DEF arrivano nuove indicazioni su come saranno finanziate le nuove misure di flessibilità previdenziale, tra cui la pensione anticipata tramite la Quota 100.

Pensioni, Quota 100: ecco le possibili coperture, ma rimane il dubbio sul vincolo dei 64 anni

Il dibattito sulla flessibilità previdenziale sembra concentrarsi sempre più negli ultimi giorni sul delicato nodo delle coperture. Se appare ormai chiaro che la misura principale scelta dal Governo per superare la legge Fornero sia la cosiddetta Quota 100 (assieme ad una nuova Quota 41 ed alla proroga dell’opzione donna), resta però ancora da chiarire con precisione quali saranno le effettive risorse da destinare all’operazione e dove saranno reperite.

Si tratta di un aspetto non secondario per due motivi. Il primo è che senza adeguate coperture non risulta possibile avviare nessuna flessibilizzazione degli attuali criteri di pensionamento. Il secondo è che l’effettivo importo delle coperture determinerà non solo le necessità di reperire nuove risorse, ma anche di istituire eventuali vincoli e paletti anagrafici o di ricalcolo dell’assegno, che potrebbero caratterizzare i nuovi meccanismi di prepensionamento.

Pensioni e reperimento delle risorse: ecco come saranno finanziate la Quota 100 e le altre misure

Entrando nel merito della questione, un’ulteriore indicazioni su come potrebbero venire reperite le risorse necessarie a riformare il sistema pensionistico ci arriva dal Def (ovvero il Documento di Economia e Finanza), all’interno del quale l’esecutivo traduce le linee politiche che intende seguire nell’amministrazione dell’economia pubblica.

Il testo evidenzia le diverse strategie che potrebbero essere attuate per garantire la tenuta dei conti senza rinunciare alla flessibilità. Dalla richiesta di un rinvio all’UE sulle tempistiche da rispettare per conseguire il pareggio di bilancio all’esclusione delle spese per gli investimenti pubblici rispetto al calcolo del deficit. Mentre altre risorse potrebbero essere reperite dal riordino delle misure in essere, ad esempio tramite la cancellazione dell’APE sociale, oppure per mezzo dei risparmi già accumulati per garantire il rinnovo del pensionamento anticipato tramite opzione donna.

Uscite anticipate, la contrarietà dei vincoli espressa dai lavoratori

Se da un lato le ipotesi appena elencate potrebbero garantire buona parte dei fondi necessari per la flessibilità previdenziale, dall’altro lato potrebbe essere necessario anche un sacrificio da parte dei lavoratori, legato all’importo dell’assegno o all’età anagrafica. In questo senso si spiegano le ultime indiscrezioni riguardanti un possibile vincolo anagrafico per l’accesso alla Quota 100 (esponenti del Governo hanno parlato nelle scorse settimane di un’età minima d’ingresso fissata a 64 anni).

Un ulteriore intervento correttivo potrebbe essere previsto anche tramite il ricalcolo contributivo degli assegni, con tagli fino al 10% della pensione futura rispetto a quanto non sarebbe avvenuto con le attuali regole di quiescenza. Mentre riguardo l’opzione donna il limite sarebbe rappresentato dall’impiego delle risorse già accantonate e non utilizzate, quando le lavoratrici chiedono invece che la misura sia resa definitiva e strutturale.

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