Pensioni, quasi il 50% dei professionisti deve continuare a lavorare dopo aver maturato l’assegno

Le pensioni delle casse professionali alla prova della crisi: tra pandemia e dubbi sul futuro finanziario, molti lavoratori continuano a svolgere l’attività anche dopo aver maturato l’assegno previdenziale.

Pensioni, quasi il 50% dei professionisti deve continuare a lavorare dopo aver maturato l’assegno

Le pensioni dei professionisti si scontrano con le difficoltà dei tempi attuali. Tra crisi sanitaria ed economica, cresce la platea di coloro che pur avendo maturato un assegno previdenziale con la propria cassa di riferimento scelgono di proseguire l’attività lavorativa. I numeri non lasciano scapito a fraintendimenti, sebbene differenze anche importanti emergono nell’analisi da settore a settore.

Ma è il dato generale a fare da cartina di tornasole. Complessivamente, quasi il 50% dei professionisti che ottiene l’accesso alla pensione continua a lavorare e quindi a versare contributi al proprio ente. Il fenomeno non è deflagrato all’improvviso, ma si è intensificato in tempi recenti. La crescita dei pensionati attivi nell’ultimo quinquennio ha registrato il +102,4%, mentre la platea dei pensionati è cresciuta del 23,5%.

Nell’analisi svolta dal Centro Studi Itinerari Previdenziali si riscontra che a pesare è il forte aumento del calcolo contributivo puro dell’assegno. Unito ai versamenti percentuali spesso più bassi rispetto al lavoro dipendente, l’impatto sull’entità dell’assegno previdenziale è stato pesante. E per molti lavoratori, continuare l’attività è una scelta obbligata per mantenere inalterato il proprio tenore di vita e aumentare la propria pensione grazie ai nuovi contributi.

Contributo medio annuo di 6936 euro, ma l’assegno medio è di soli 12965 euro

Se si effettua il confronto tra i contributi medi e le pensioni medie erogate dalle casse professionali, emerge il fronte di coloro che senza la prosecuzione dell’attività si trovano a vivere con assegni medio bassi. Nel corso del 2019, il contributo medio versato dagli iscritti agli ordini professionali è stato di 6936 euro l’anno. Ma le pensioni erogate nello stesso periodo corrispondono mediamente a meno di 1000 euro al mese (su 13 mensilità).

Anche in questo caso, come avviene con le pensioni erogate dall’Inps, emerge con forza la differenza tra pensioni misto-retributive e contributive. L’assegno medio annuo per le nuove casse (che hanno adottato interamente il ricalcolo contributivo) si attesta infatti a 2942 euro, ovvero a poco più di 230 euro al mese (tredicesima compresa).

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