Pensioni minime, a dicembre 2018 arriva il bonus aggiuntivo sulla tredicesima

Ai pensionati con gli assegni minimi arriverà anche quest’anno la somma aggiuntiva di 154,00 euro prevista nella Manovra 2001: ecco tutti i dettagli al riguardo.

Pensioni minime, a dicembre 2018 arriva il bonus aggiuntivo sulla tredicesima

Con l’arrivo del mese di dicembre si chiudono i pagamenti erogati dall’Inps in favore dei pensionati per quanto concerne l’anno 2018, così prende nuovamente luogo l’appuntamento con la tredicesima mensilità e con il bonus aggiuntivo pagato in favore di coloro che percepiscono assegni più bassi. Si tratta di una somma corrispondente alle vecchie 300mila lire decisa all’interno della legge finanziaria del 2001, convertibile al giorno d’oggi in 154,94 euro.

Il bonus è destinato in favore delle persone che risultano intestatarie di uno o più assegni previdenziali derivanti dall’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) oppure ad una forma obbligatoria sostitutiva, oltre che alle altre forme di assistenza pensionistica riconducibili ai cosiddetti enti privatizzati. Affinché si maturi il diritto alla percezione, bisogna però non superare l’assegno minimo corrispondente a quello erogato dal Fondo pensione dei lavoratori dipendenti.

Pensioni basse e bonus aggiuntivo del 2001: ecco i criteri di accesso alla misura

Entrando nel dettaglio della questione, nella sostanza si tratta di un beneficio derivante dal rimborso fiscale collegato a quella parte della detrazione d’imposta che non è stata utilizzata, visto che le trattenute vengono conteggiate sull’importo lordo dell’emolumento. Ovviamente, per i motivi appena esposti, sono esclusi dal bonus le forme di assegno non pensionistico, come ad esempio le prestazioni d’invalidità o gli assegni collegati all’Ape sociale.

Per quanto concerne invece i requisiti reddituali, al fine di maturare il diritto al bonus da 154,94 euro sarà necessario rientrare entro i parametri di due diversi vincoli. Il primo riguarda l’importo complessivo della pensione, che deve risultare al di sotto delle 6571,40 euro l’anno tenendo presente anche l’importo della somma aggiuntiva.

Il secondo requisito riguarda invece i redditi complessivi, che non devono superare di 1,5 volte l’assegno minimo in caso di pensionato non coniugato, mentre per il pensionato coniugato non bisogna superare complessivamente di 3 volte il trattamento minimo.

Infine, bisogna ricordare che esiste anche un’eventualità intermedia rispetto allo scenario appena delineato. Infatti, nel caso in cui le stime risultino comprese tra il trattamento minimo ed il valore comprensivo del bonus, spetta un accredito di tipo parziale. Per tutte le informazioni del caso, o per le verifiche rispetto al proprio assegno previdenziale, è possibile rivolgersi all’Inps o avvalersi della consulenza di un patronato.

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