Pensioni minime a 1.000 euro in Campania per Coronavirus: ecco come funziona la misura

Per rispondere alla crisi dettata dalla diffusione di Covid-19, la Regione Campania ha varato un contributo destinato ad alzare le pensioni minime a 1.000 euro. Scopriamo insieme chi può usufruirne.

Pensioni minime a 1.000 euro in Campania per Coronavirus: ecco come funziona la misura

Tra le misure di sostegno alla popolazione avviate nella Regione Campania ve n’è una destinata in particolar modo ai pensionati con bassi redditi. Si tratta dell’innalzamento delle pensioni a 1.000 euro avviato dal governatore Vincenzo De Luca. Grazie a questo sussidio di welfare, si punta a garantire alla categoria un’importante integrazione reddituale.

Le stime indicano che l’integrazione coinvolgerà all’incirca 250 mila persone. I dati delle proiezioni emergono dall’Istat, dall’Inps e dagli altri database regionali ed evidenziano quindi una platea piuttosto consistente di potenziali beneficiari. D’altra parte, i pensionati sono considerati a loro volta come dei punti di riferimento (con funzioni di welfare indiretto) per tutta la propria famiglia, fornendo spesso un aiuto a figli e nipoti.

Pensioni a 1.000 euro: ecco come funzionerà l’accredito e come si potrà utilizzare l’integrazione

Dal punto di vista operativo, l’erogazione dell’integrazione necessaria per portare la pensione minima a 1000 euro avverrà con le medesime modalità attraverso le quali i pensionati già oggi ricevano la propria pensione ordinaria. In pratica, il contributo erogato dalla Regione andrà ad aggiungersi all’assegno mensile dell’Inps.

Il flusso avverrà quindi attraverso Poste Italiane (che accredita la pensione su conti e libretti postali), oppure tramite il conto corrente nel caso in cui il pensionato abbia optato per l’accredito della pensione sul circuito bancario. A livello di tempistiche, si stima che i contributi saranno erogati durante i mesi di maggio e giugno 2020.

Per quanto concerne infine le modalità di impiego del contributo, quest’ultimo potrà essere utilizzato per pagare servizi di assistenza socio – sanitaria domiciliare, servizi a domicilio per commissioni varie (come spesa alimentare e consegna medicinali) o dispositivi igienici e di protezione individuale. 

Il provvedimento è stato accolto con favore dalla platea dei potenziali beneficiari, sebbene il tema dell’assistenza agli anziani non possa esaurirsi solo con l’avvio di un contributo integrativo. Anche per questo, la misura si inserisce all’interno di un pacchetto pensato per sostenere gli anziani durante la crisi del Coronavirus.

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