Pensioni, le nuove iniziative dei sindacati per superare la legge Fornero

La Cgil avvia una serie di incontri e iniziative per riportare al centro del dibattito la questione previdenziale ed il superamento della legge Fornero. Sempre più concreto il rischio di uscire dal lavoro oltre i 70 anni.

Pensioni, le nuove iniziative dei sindacati per superare la legge Fornero

Il superamento della legge Fornero e della conseguente rigidità nell’accesso alla pensione continua a restare al centro delle iniziative sindacali inerenti al comparto previdenziale. In questo contesto si inserisce anche la nuova operazione della Cgil intitolata “Rivolti al futuro”, composta da una serie di iniziative finalizzate ad affrontare la tematica e ad avanzare soluzioni.

L’appuntamento più vicino in ordine temporale è fissato per il prossimo 19/07 (alle ore 10:00) presso la sede del sindacato (in corso Italia, n. 25 a Roma). Nell’occasione si parlerà del sistema pensionistico per le nuove generazioni, un tema delicato e ricco di istanze e rivendicazioni. I sindacati mettono infatti in evidenza la necessità di garantire un lavoro adeguato al fine di poter ottenere in vecchiaia una pensione dignitosa.

Allo stesso tempo, ormai da anni si chiede di avviare una pensione di garanzia per il sistema contributivo puro (che non prevede l’adeguamento alla minima presente invece nel sistema retributivo ed in quello misto). Il rischio è infatti che i lavoratori precari di oggi si trasformino in pensionati in stato di disagio economico domani.

Pensioni flessibili: serve rimuovere i vincoli alle uscite anticipate nel contributivo

Ulteriori richieste riguardano poi l’accesso anticipato alla pensione nel sistema contributivo puro. L’attuale contesto legislativo frena infatti l’ottenimento della pensione anticipata e prevede vincoli per la maturazione delle uscite flessibili difficilmente raggiungibili per i giovani, essendo impiegati nell’attuale contesto del mercato del lavoro.

A questo si aggiunge anche il meccanismo dell’adeguamento all’aspettativa di vita, che porterà inevitabilmente sempre più lavoratori a maturare la pensione dopo i 70 anni di età, con una penalizzazione applicata anche sui coefficienti di conversione in rendita (e quindi sull’entità dei futuri assegni). Infine, si chiede di rilanciare l’adesione alla previdenza complementare, quanto mai necessaria proprio per integrare assegni pubblici bassi e non adeguati al fine di mantenere in essere il proprio tenore di vita una volta maturata l’età della pensione.

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