Pensioni, il Codacons ricorre a Strasburgo contro i tagli previsti nella Ldb2019

Le mancate rivalutazioni all'inflazione delle pensioni tornano al centro del dibattito pubblico, dopo che il Codacons decide di ricorrere alla Corte europea.

Pensioni, il Codacons ricorre a Strasburgo contro i tagli previsti nella Ldb2019

La legge di bilancio 2019 torna al centro delle discussioni riguardanti il settore previdenziale dopo che il Codacons ha annunciato di voler ricorrere alla Corte di Strasburgo per le mancate rivalutazioni degli assegni di natura previdenziale, con un conseguente danno per i pensionati in età avanzata coinvolti ancora una volta dal mancato adeguamento.

Il problema riguarda in particolare le pensioni superiori a tre volte la minima Inps, posto che il nuovo intervento normativo salvaguarda solo gli emolumenti al di sotto di tale soglia (corrispondente a circa 1500 euro), prevedendo un taglio negli adeguamenti all’inflazione per le pensioni superiori. Così facendo, “è stato ridotto ancora una volta e per un altro triennio il potere d’acquisto delle pensioni di gran parte dei pensionati italiani: pensioni già fortemente penalizzate dagli interventi normativi di questi ultimi 10 anni” sottolinea l’Associazione, motivando quindi la propria decisione di proseguire in ambito europeo le proprie rivendicazioni di natura legale.

Riforma pensioni, l’obiettivo del Codacons

Il Codacons ha espresso in modo approfondito i motivi che lo hanno portato a decidere di avviare il ricorso, spiegando che in questo modo punta ad ottenere delle istruzioni vincolanti per porre rimedio al nuovo blocco. Nel caso non si riuscisse in tale intento, l’alternativa consisterebbe nel creare i presupposti per una richiesta risarcitoria in favore dei pensionati coinvolti, ripristinando così il diritto alla rivalutazione degli assegni.

L’iniziativa prosegue quindi le azioni intraprese sin dagli scorsi anni dando un senso di continuità alla battaglia già avviata in passato e difendendo così i diritti di migliaia di pensionati, posto che il confronto legale era già partito nei tribunali italiani durante le precedenti legislature.

Il tutto considerando che l’ennesimo intervento di riduzione delle rivalutazioni fatto dal nuovo Governo all’interno della legge di bilancio 2019 non possa essere considerato dall’Associazione né ragionevole, né proporzionale rispetto ai diritti dei pensionati.

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