Pensioni e reddito di cittadinanza fuori dalla legge di bilancio 2019

Le due misure di riforma della previdenza e del welfare finiscono fuori dal perimetro della Manovra e saranno oggetto di provvedimenti ad hoc da realizzare nel prossimo anno.

Pensioni e reddito di cittadinanza fuori dalla legge di bilancio 2019

La riforma delle pensioni con l’innalzamento delle minime e l’avvio del welfare di cittadinanza slittano fuori dalla Manovra di fine anno e verranno discussi all’interno di provvedimenti specifici nel prossimo anno. La notizia arriva dopo l’ultimo confronto interno al Governo ed è spiegabile attraverso la complicata situazione tecnica che caratterizza l’avvio dei provvedimenti.

Secondo quanto emerge da fonti governative, la delicatezza delle misure e l’elevata complessità delle regole e procedure che caratterizzano i due meccanismi renderebbe infatti non percorribile il percorso d’inserimento all’interno della Manovra, il cui iter di discussione parlamentare risulta ormai in fase di partenza (dovendosi concludere in tempo utile entro la fine dell’anno).

Sulla base di quanto appena esposto, la nuova bozza della legge di bilancio contiene i fondi destinati “all’introduzione del reddito e delle pensioni di cittadinanza” (oltre a quelli relativi alla revisione del sistema tramite l’avvio della nuova quota 100), ma non offre alcuna indicazione sui meccanismi di individuazione della platea o di inclusione.

Gli stanziamenti previsti

Al momento l’unico vero punto fermo sulle misure resta quindi quello degli stanziamenti, previsti dal Ministero del Lavoro in forma di bozza. Il fondo pensato in modo specifico per il reddito di cittadinanza prevede la destinazione di un miliardo di euro per il 2019 e della stessa cifra per il 2020.

Le risorse non saranno però destinate solo al pagamento dei nuovi assegni, ma anche alla riforma dei centri per l’impiego, oltre che alla contribuzione per il corretto funzionamento di Anpal Servizi Spa. Ricordiamo infatti che il reddito di cittadinanza sarà strettamente legato alla volontà del fruitore di attivarsi nella ricerca di un nuovo impiego. Un criterio che invece non sarà applicato (per ovvi motivi) alle nuove pensioni di cittadinanza, le quali dovrebbero comunque essere oggetto di vincoli rispetto alla situzione reddituale e patrimoniale sia personale che del proprio nucleo familiare.

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