Pensioni e reddito di cittadinanza: ecco perché le domande sono temporaneamente sospese

Una comunicazione del Ministero del Lavoro risalente alla giornata di ieri esplicita la sospensione temporanea delle domande di accesso al reddito e alle pensioni di cittadinanza, ma per i richiedenti non ci saranno penalizzazioni.

Pensioni e reddito di cittadinanza: ecco perché le domande sono temporaneamente sospese

Le domande di accesso al reddito ed alle pensioni di cittadinanza risultano temporaneamente sospese dalla giornata di ieri, per via dei necessari interventi correttivi alle procedure derivanti dalle modifiche parlamentari al decretone. Sulla questione bisogna innanzitutto chiarire che per i potenziali richiedenti non vi saranno penalizzazioni per i giorni di sospensione e di fatto non cambierà nulla dal punto di vista delle scadenze.

Il Ministero del Lavoro ha infatti specificato che a partire dal prossimo 6 aprile 2019 saranno disponibili i nuovi moduli per poter procedere con le richieste di accesso, pertanto non vi sono controindicazioni legate ai tempi dell’aggiornamento. Questo perché alla fine dello scorso mese sono scaduti i termini utili per poter beneficiare dell’assegno di welfare nel mese di aprile, perciò tutte le pratiche inoltrate nel mese corrente potranno comunque essere liquidate solo a partire da maggio.

Le modifiche in corso di attuazione

Come già evidenziato, l’aggiornamento delle procedure si è reso inevitabile dopo che il Parlamento è intervenuto a modificare il testo del decreto legge redatto ad opera del Governo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso gennaio. Bisogna considerare che il provvedimento sui nuovi assegni di welfare e sulle pensioni anticipate tramite quota 100 ha trovato la propria forma definitiva solo recentemente, dopo l’approvazione in terza lettura da parte del Senato e con la seguente pubblicazione in GU del 30/03.

Nella versione definitiva del reddito di cittadinanza, l’emolumento prevede procedure particolari per gli extra comunitari (che devono farsi rilasciare dalle autorità dello Stato estero un’apposita certificazione comprovante la composizione del nucleo familiare). Non si potrà inoltre superare il tetto delle 30mila euro sul valore di seconde case (anche nel caso in cui siano ubicate all’estero).

Per le famiglie con disabili si è pensato invece un allargamento della platea potenziale, aumentando fino a 7500 euro il tetto del patrimonio riguardante beni mobiliari (ad esempio titoli, polizze o altri investimenti) per ogni componente con una disabilità grave o non autosufficiente. Infine, anche le pensioni di cittadinanza potranno essere richieste nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti disabili, purché ultra 67enni.

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