Pensioni d’oro e assegni elevati: si studia un contributo di solidarietà con 3 aliquote

Il Governo sta preparando i nuovi provvedimenti sugli assegni d’oro, mentre allo studio ci sarebbe anche un intervento sulle rivalutazioni delle pensioni più alte.

Pensioni d’oro e assegni elevati: si studia un contributo di solidarietà con 3 aliquote

Dall’ultimo vertice del Governo sulla Manovra emergono nuovi dettagli tecnici in merito all’intervento che dovrebbe riguardare il taglio agli assegni d’oro. Un provvedimento che potrebbe accompagnarsi, in tandem, anche ad una politica di ripensamento per le rivalutazioni delle pensioni più elevate.

Il primo intervento riguarderà in particolare le cosiddette pensioni d’oro con un lordo uguale o superiore alle 90mila euro l’anno, per un netto corrispondente a circa 4500 euro al mese. L’applicazione del contributo di solidarietà sarà però gestita per fasce, mentre la vera novità al riguardo prevede l’implementazione di tre diversi scaglioni di reddito.

Quest’ultimi dovrebbero risultare fissati rispettivamente secondo le seguenti aliquote:

  • dai 90mila ai 120mila euro con aliquota al 6%;
  • dai 120mila ai 160mila euro con aliquota al 12%;
  • per assegni superiori alle 160mila euro con aliquota al 18%.

Contributo di solidarietà, le questioni tecniche da risolvere

Nonostante l’impostazione del nuovo contributo di solidarietà sembri quindi giungere verso la fase conclusiva, restano ancora da risolvere alcune questioni tecniche. È il caso, ad esempio, della durata del provvedimento. Ricordiamo che il dettaglio appare fondamentale, visto che un prelievo indeterminato nel tempo rischierebbe di risultare incostituzionale alla prova della Consulta.

Le ultime stime parlano quindi di un taglio di stampo triennale, anche se la questione è ancora in attesa di una soluzione definitiva. La volontà espressa dal Governo resta comunque quella di avviare una misura limitata nel tempo e prorogabile successivamente qualora dovesse risultare necessario.

La rimodulazione delle rivalutazioni degli assegni più alti

Come abbiamo già evidenziato, parallelamente al taglio degli assegni d’oro potrebbe verificarsi anche uno ripensamento sulle rivalutazioni per coloro che percepiscono emolumenti importanti. In questo caso si parla di un possibile taglio tra la metà ed un quarto della perequazione, sulla base dell’entità dell’importo corrisposto dall’Inps.

Oggetto del provvedimento dovrebbero essere gli assegni superiori a nove volte il minimo Inps, mentre i risparmi derivanti per le casse della previdenza pubblica saranno reindirizzati verso l’avvio della flessibilità previdenziale ed il reddito di cittadinanza.

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