Pensioni, con la Manovra arrivano i mini aumenti: ecco come cambiano dal 1 gennaio 2020

Il Ministero dell’Economia si prepara a rivalutare gli assegni. Il governo sblocca le rivalutazioni fino a 4 volte la minima Inps, ma gli importi resteranno contenuti. Scopriamo le cifre in gioco.

Pensioni, con la Manovra arrivano i mini aumenti: ecco come cambiano dal 1 gennaio 2020

Con il nuovo anno arriva un cambio di passo sulle rivalutazioni degli assegni, anche se non sarà per tutti. Il governo ha infatti deciso di garantire un adeguamento pieno nei confronti di coloro che percepiscono un assegno da 1500 a 2000 euro, cioè da 3 a 4 volte la minima (contro l’ipotesi iniziali di fermarsi ai 1500 euro).

Il provvedimento è stato inserito all’interno della legge di bilancio 2020 ed è destinato a sostenere i redditi più bassi, anche se va detto che il beneficio reale corrisponderà a pochi euro. Oltre a ciò, gli assegni superiori alla soglia appena evidenziata continueranno a ricevere una rivalutazione solo parziale. Non a caso, i sindacati hanno già evidenziato di ritenere le misure insufficienti e si preparano a scendere in piazza per chiedere all’esecutivo un impegno maggiore.

Resta il fatto che il Mef si troverà nel breve termine a confermare l’indice di rivalutazione delle pensioni per il prossimo anno. Quest’ultimo verrà poi utilizzato dall’Inps al fine di adeguare i nuovi assegni previdenziali erogati a partire dal 1° gennaio del 2020. L’effetto del nuovo meccanismo sarà quindi tangibile già a partire dal primo cedolino del nuovo anno.

Come cambiano gli assegni con i nuovi adeguamenti

Stante la situazione, le ultime indiscrezioni di stampa parlano di un adeguamento attorno allo 0,5%. Se la cifra percentuale fosse confermata, le pensioni minime salirebbero solo di qualche euro, passando dalle attuali 513,01 euro mensili a 515,58 euro. L’assegno sociale (erogato in favore di coloro che non hanno versato contributi sufficienti a generare una pensione) passerebbe invece da 457,99 euro a 460,28 euro.

È chiaro che la vicenda continuerà certamente a far discutere nelle prossime settimane. Infatti, i pensionati che ricevono un assegno superiore a quattro volte la minima ritengono discriminatorio il criterio utilizzato e chiedono di ottenere una piena rivalutazione dell’assegno. La questione, per quanto formalmente risolta, sembra quindi destinata a restare al centro delle rivendicazioni del comparto previdenziale ancora a lungo.

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