Pensioni, Capone (UGL): con il Covid-19 dopo quota 100 serve più flessibilità

Sulla riforma delle pensioni l’Ugl chiede di avviare maggiore flessibilità. Con la scadenza delle uscite anticipate tramite quota 100 è necessario ripensare le regole del sistema.

Pensioni, Capone (UGL): con il Covid-19 dopo quota 100 serve più flessibilità

Sulle pensioni anticipate dai sindacati continuano ad arrivare nuove dichiarazioni in merito alla necessità di riformare il sistema. A ribadire la necessità di un intervento definitivo, in grado di superare l’attuale rigidità della legge Fornero, è stato il segretario generale della Ugl Paolo Capone, ricordando il rischio della situazione e le possibili conseguenze di un mancato intervento.

Il sindacalista ha evidenziato che l’attuale contesto dettato dal coronavirus ha gravato ulteriormente sui lavoratori in età avanzata. Tra le conseguenze della pandemia c’è infatti il calo “dell’aspettativa di vita di 4 – 5 anni nelle zone più colpite”, mentre nel resto della popolazione si riscontra comunque un decremento di circa due anni. “Un effetto che inevitabilmente deve far riflettere su quanto questo periodo ci segnerà per gli anni a venire”.

Pensioni anticipate: quota 100 importante per il ricambio generazionale

All’interno del comunicato diffuso sul sito del sindacato si ricorda poi che l’attuale meccanismo di accesso anticipato alla pensione tramite la quota 100, che risulta in scadenza al prossimo 31 dicembre ha rappresentato uno strumento fondamentale per garantire il turn over generazionale e per incoraggiare i giovani a entrare nel mondo del lavoro.

In tal senso, si chiede al governo di avviare una discussione sulla flessibilità previdenziale, tenendo come esempio l’opzione di uscita che ha garantito il prepensionamento nell’ultimo triennio e che ha permesso al contempo di avviare il primo inserimento di chi si trova in cerca di un impiego o si approccia per la prima volta al mondo del lavoro “favorendo così l’acquisizione di nuove competenze all’interno della pubblica amministrazione”.

Risulta quindi indispensabile garantire i prepensionamenti “per rispondere ai cambiamenti sociali in atto”. Uno scenario verso il quale “l’Ugl è disponibile a proseguire un dialogo con le istituzioni, nell’interesse dei lavoratori”. Sulla questione si è in attesa della risposta del governo, visto che al momento non è ancora chiaro quale sarà il piano di intervento e di riforma del sistema per il prossimo anno.

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