Pensioni anticipate, quota 100 compatibile con "Rita": ecco come ottenere un assegno anche con 10 anni di anticipo

Il nuovo divieto di cumulo previsto per le pensioni anticipate tramite la Q100 non si applica ai lavoratori che scelgono di chiedere la "Rita" della previdenza complementare. Ecco come si combinano i due meccanismi di prepensionamento.

Pensioni anticipate, quota 100 compatibile con "Rita": ecco come ottenere un assegno anche con 10 anni di anticipo

I lavoratori che si trovano a vivere una situazione di disagio e che per questo maturano i requisiti di accesso alla Rita potranno usufruire anche della pensione anticipata tramite la quota 100, qualora dovessero maturarne i requisiti. Lo specifica il Mefop all’interno di una propria comunicazione di aggiornamento, segnalando che non c’è incompatibilità tra le misure ed esplicitando quindi la possibile fruizione temporanea per i lavoratori che maturano i rispettivi requisiti di accesso. 

Il problema riguardava in particolare il divieto di cumulo con altri redditi da lavoro dipendente o autonomo, che escludeva di fatto la possibilità di chiedere l’accesso al nuovo meccanismo di pensionamento anticipato. La prestazione della Rita ricade invece nei redditi non soggetti ad esclusione, così come avviene ad esempio anche per le prestazioni di natura occasionale fino a 5 mila euro l’anno.

Pensioni flessibili: i criteri di accesso alla Rita ed alla Quota 100 

Entrando nel merito delle due misure, l’accesso alla Rita (rendita integrativa temporanea anticipata) prevede nel 2019 la maturazione della maturazione dell’assegno di vecchiaia nei 10 anni successivi ad una eventuale inoccupazione, oltre all’iscrizione nella previdenza complementare da almeno 5 anni. Bisogna inoltre risultare senza lavoro da più di 24 mesi. 

In alternativa, è possibile fruire della Rita a cinque anni della maturazione dell’assegno di vecchiaia, cessando l’attività lavorativa ed avendo acquisito almeno 20 anni di contribuzione presso un regime obbligatorio (e con almeno 5 anni di anzianità presso i fondi pensione). 

La quota 100 consente invece l’uscita dal lavoro a partire dai 62 anni di età, e con almeno 38 anni di versamenti: soglie che si abbassano di tre anni (59 anni di età e 35 anni di contribuzione) nel caso di accordo con un fondo di solidarietà. Le due misure (Rita e Quota 100) possono quindi agire in tandem per fornire un interessante accompagnamento alla pensione nei casi previsti dalla legge.

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