Pensioni anticipate, per il 47% degli italiani la quota 100 può mettere i conti a rischio

L’Istituto di ricerca EMG Acqua ha effettuato un sondaggio chiedendo agli italiani di esprimere la propria posizione in merito alle nuove pensioni anticipate tramite la Q100 ed al reddito di cittadinanza: ecco con quali risposte.

Pensioni anticipate, per il 47% degli italiani la quota 100 può mettere i conti a rischio

Il dibattito pubblico sulle pensioni anticipate tramite quota 100 e sul reddito di cittadinanza continua a rimanere molto acceso. Per questo motivo la trasmissione televisiva Agorà di Rai 3 ha deciso di commissionare un nuovo sondaggio in grado di fare il punto della situazione rispetto alla tematica.

La ricerca è stata quindi sviluppata dall’Istituto EMG Acqua, che ha prodotto le proprie elaborazioni intervistando un campione di 1725 persone, scelte affinché risultassero rappresentative della popolazione italiana per sesso, età, regione di residenza e classe d’ampiezza demografica dei Comuni. Il sondaggio è stato realizzato lo scorso 2 aprile, mentre i dati sono stati diffusi nella giornata di oggi.

L’indagine

L’Istituto di ricerca ha chiesto agli italiani se erano d’accordo sulla recente presa di posizione dell’Ocse, quando afferma che “la Quota 100 mette a rischio i conti e andrebbe accantonata”. A tal proposito, hanno risposto in senso affermativo il 47% degli italiani, mentre gli intervistati si sono espressi in senso negativo nel 44% dei casi. Infine, gli italiani hanno preferito non rispondere o non esprimersi nel 9% dei casi.

In merito invece al Reddito di cittadinanza, è stato domandato ai partecipanti al sondaggio se sono d’accordo sull’invito dell’Ocse a rivedere profondamente la misura. Si sono dichiarati come favorevoli il 74% degli intervistati. Sono invece risultate contrarie il 22% delle persone interpellate. In questo caso scende il numero delle persone che preferiscono non rispondere, fermandosi al 4%.

Infine, è stato domandato alle persone in che modo si ritiene cambiato il proprio tenore di vita rispetto all’anno precedente. Il 5% ha affermato di aver percepito un cambiamento in meglio, mentre il 29% in peggio. Per il 62% degli intervistati non è cambiato nulla, mentre il 4% ha preferito non rispondere al quesito.

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