Pensioni anticipate e quota 102: per Landini (Cgil) è una presa in giro

Sulle pensioni anticipate tramite quota 102 è intervenuto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, chiedendo una vera riforma della flessibilità previdenziale.

Pensioni anticipate e quota 102: per Landini (Cgil) è una presa in giro

La nuova legge di bilancio 2022 potrebbe garantire la flessibilità previdenziale a partire dal prossimo anno tramite la quota 102, ma i sindacati esprimono forti perplessità sull’ipotesi in corso e chiedono al governo un intervento di vera riforma del settore. Nelle scorse ore la questione della previdenza ha assunto quindi un ruolo centrale per la discussione politica relativa alla manovra.

A partire dal prossimo 1° gennaio non sarà infatti possibile usufruire della quota 100, che verrà lasciata scadere al termine dell’anno corrente. Una nuova opzione di flessibilità è indispensabile per evitare che i lavoratori esclusi dal provvedimento si trovino improvvisamente di fronte alle regole ordinarie della legge Fornero.

Infatti, senza quota 100 molti si troverebbero di fronte d un incremento repentino dei requisiti lungo fino a cinque anni. Per cercare di ovviare alla situazione, i sindacati chiedono da tempo una misura di vera flessibilità a partire dai 62 anni di età oppure con almeno 41 anni di versamenti. Ma questi parametri sembrano molto lontani dall’ipotesi suggerita dall’esecutivo.

Pensioni anticipate 2022, per Landini (Cgil) la quota 102 è una presa in giro

Stante la situazione, le dichiarazioni rilasciate a caldo dai sindacati fanno emergere una forte contrarietà sull’ipotesi di garantire la flessibilità previdenziale nel 2022 tramite una nuova quota 102. “Abbiamo una piattaforma unitaria con la quale abbiamo proposto una riforma vera del sistema: questa non lo è”, ha spiegato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

Secondo il sindacalista, “la discussione non è passare da quota 100 a quota 102, che è un po’ una presa in giro”. Questo non è quello che serve al Paese, ha quindi ribadito Landini, evidenziando le proprie richieste: “stiamo dicendo al governo che appena il tavolo ci sarà siamo pronti ad avanzare le nostre proposte di riforma”. Sul settore previdenziale e sulla nuova flessibilità in uscita dal lavoro la discussione sembra quindi pronta ad accendersi ulteriormente.

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