Pensioni anticipate e Quota 100: ecco quale potrebbe essere la platea dei lavoratori interessati

Il Governo sembra orientato a dare priorità alla Quota 100 tra le misure di flessibilità proposte all'interno del contratto giallo-verde. Vediamo insieme tutti i dettagli su criteri, possibile data di attuazione e potenziali destinatari.

Pensioni anticipate e Quota 100: ecco quale potrebbe essere la platea dei lavoratori interessati

Negli ultimi giorni ha preso corpo la possibilità che la nuova Quota 100 divenga prioritaria rispetto alle altre misure di flessibilità previste dall’esecutivo giallo verde. Il provvedimento sembra destinato ad avviarsi a partire da una soglia minima di 64 anni di età, con 36 anni di contribuzione ed un ricalcolo contributivo del futuro assegno (rispetto ai contributi versati a partire dal 1996).

Ma cosa dire circa le risorse da reperire per dare seguito alla proposta, oltre che sulla platea dei lavoratori potenzialmente interessati? Fortunatamente rispetto a tali dettagli cominciano ad emergere le prime stime in grado di dare forma al quadro della situazione.

Pensioni anticipate e Quota 100: la platea dei lavoratori potenzialmente coinvolti

Per quanto concerne la platea dei lavoratori della pubblica amministrazione che potrebbero fruire della nuova Quota 100, si tratta di circa 50mila persone l’anno per il prossimo triennio. Cifra che sale però a 300mila persone l’anno se si considerano i lavoratori del settore privato. La prima scadenza utile per poter effettuare la domanda di quiescenza dovrebbe essere fissata a gennaio 2019, purché il provvedimento possa essere inserito all’interno della nuova legge di bilancio.

Se questo primo conteggio fosse confermato, avremmo quindi che i prepensionamenti tra i dipendenti pubblici corrisponderebbero a circa 150mila unità tra il 2019 ed il 2021. Contando anche i lavoratori privati, si potrebbe invece arrivare a toccare un milione di domande nel prossimo triennio.

Il nodo dei finanziamenti ed i vincoli associati

Vista la portata dell’iniziativa, è chiaro che una delle principali sfide per il nuovo Governo è rappresentata dalla necessità di rendere il meccanismo di prepensionamento sostenibile rispetto ai vincoli di bilancio. Per riuscire ad avviare l’operazione appare però fondamentale rinegoziare con l’Europa i tempi di riduzione del debito.

In questo senso, una parte importante del modo in cui sarà effettivamente portata a compimento l’operazione potrebbe dipendere dalla maggiore o minore rigidità che sarà mostrata da Bruxelles in merito alla vicenda. I vincoli e paletti emersi nelle ultime settimane potrebbero risultare più o meno pesanti anche in virtù di questo elemento, che sembra destinato a risultare particolarmente incisivo rispetto all’azione di riforma dell’esecutivo.

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