Pensioni anticipate e Quota 100: cosa cambia per chi prende la disoccupazione

Con l’arrivo della nuova quota 100 si prospettano importanti cambiamenti per coloro che percepiscono la Naspi in età avanzata: il conseguimento dei diritto alla quiescenza potrebbe infatti far interrompere l’assegno di disoccupazione.

Pensioni anticipate e Quota 100: cosa cambia per chi prende la disoccupazione

L’arrivo delle nuove pensioni anticipate tramite la quota 100 sta producendo una serie di conseguenze indirette anche sul settore assistenziale. Un’eventualità che coinvolge in particolar modo i disoccupati in età avanzata che percepiscono l’assegno di disoccupazione non avendo ancora maturato il diritto alla pensione.

La situazione cambia però radicalmente nel momento in cui il percettore dell’indennità matura i requisiti di accesso alla pensione, un’eventualità che per chi compie 62 anni di età e 38 anni di contribuzione si realizza in anticipo in virtù del nuovo meccanismo di prepensionamento volontario. In questo caso, la legge in vigore dal primo maggio del 2015 per l’erogazione della Naspi (Dlgs n. 22 del 2015) prevede l’interruzione della prestazione, vista la maturazione dell’assegno di quiescenza.

Come funziona attualmente la disoccupazione per chi si trova in prossimità della pensione

Fino ad oggi il pagamento della Naspi nei confronti dei lavoratori rimasti disoccupati in età avanzata si interrompe automaticamente alla maturazione dei requisiti utili per richiedere la pensione di vecchiaia (cioè 67 anni di età e almeno 20 anni di contribuzione). Stessa sorte tocca anche a chi matura l’assegno della pensione anticipata secondo i criteri di anzianità della legge Fornero (42 anni e 10 mesi per gli uomini ed un anno in meno per le donne).

Dal momento successivo al quale prende forma l’evento il percettore ha anche l’obbligo di restituire l’indennità ottenuta in eccesso, perciò in molti potrebbero ritrovarsi nella situazione di dover restituire i ratei successivi alla maturazione della quota 100 e tra questi  anche coloro che formalmente non ne hanno fatto richiesta, pur avendo maturato i requisiti.

Sulla situazione appena descritta, risultano quindi molto attesi dei chiarimenti definitivi sia da parte dell’Inps che del Ministero del Lavoro. La speranza è che possano arrivare con celerità, visto che la decadenza della naspi potrebbe prendere forma dal termine della prima finestra trimestrale di attesa per la percezione della quota 100 (quindi a partire dal mese di aprile 2019).

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