Pensioni anticipate e Opzione Donna: il governo M5S – PD apre alla proroga in LdB2020

Nel nuovo programma dell’esecutivo giallorosso trova spazio l’ipotesi di una proroga per l’accesso anticipato alla pensione tramite Opzione Donna. Ecco perché la misura è così attesa dalle lavoratrici.

Pensioni anticipate e Opzione Donna: il governo M5S – PD apre alla proroga in LdB2020

All’interno delle nuove linee guida del programma di governo strutturato da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle la proroga delle pensioni anticipate tramite Opzione Donna ha trovato una posizione saliente assieme all’avvio di nuove misure finalizzate a conciliare il lavoro e la vita privata. L’attenzione ai temi femminili ed alle differenze di genere sembra quindi poter trovare concretezza già nei prossimi mesi, quando si tratterà di discutere la nuova Manovra.

Non è un mistero che tante lavoratrici stiano attendendo con ansia la proroga dell’OD. Una misura che attualmente è stata prevista in scadenza alla fine dell’anno corrente e che consente (alle regole attuali) l’accesso alla pensione a partire dai 58 anni di età (59 anni se autonome) e 35 anni di versamenti, pur accettando la decurtazione del proprio assegno attraverso l’applicazione del ricalcolo contributivo puro. Con la conseguenza di perdite a doppia cifra percentuale nei casi peggiori.

Nonostante la penalizzazione applicata, l’allargamento del programma di governo all’Opzione Donna rappresenta certamente un passo in avanti rispetto all’incertezza delle ipotesi iniziali circolate fino a qualche giorno fa. La conferma sull’intenzione di prorogare il provvedimento rientra infatti nell’estensione del programma a 29 punti (dai 26 precedenti).

Perché le pensioni anticipate tramite opzione donna risultano così attese

Dal punto di vista pratico, l’accesso alla pensione anticipata tramite Opzione Donna garantisce una delle poche possibilità disponibili attualmente in favore delle lavoratrici per poter ottenere l’accesso anticipato alla pensione prima dei 60 anni di età. Le alternative prevedono infatti i 62 anni minimi della Quota 100 oppure i 63 anni dell’APE sociale o volontaria.

Oltre a ciò, spesso l’Opzione Donna rappresenta l’unica vera possibilità di reddito per molte lavoratrici over 55-56enni che perdono loro malgrado il proprio posto di lavoro ed esauriscono i sussidi di legge per la disoccupazione. In casi come questi, il provvedimento diviene quindi una scelta quasi obbligata (nonostante la penalizzazione applicata al futuro assegno).

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