Pensioni anticipate e Manovra 2021: si punta a estendere l’APE sociale a chi subisce il rischio Covid

Sulle pensioni il governo studia un pacchetto d'interventi che potrebbe ampliare le tutele dell’APE sociale per i lavoratori fragili in età avanzata che sono stati esposti al rischio di contagio da Coronavirus.

Pensioni anticipate e Manovra 2021: si punta a estendere l’APE sociale a chi subisce il rischio Covid

I tempi per la presentazione della legge di bilancio stringono ed emergono così quelle che saranno alcune delle tematiche chiave riguardanti le misure di natura previdenziale e la flessibilità in accesso alla pensione da inserire all’interno della discussione. Tra queste figura anche l’estensione dell’APE sociale in favore dei lavoratori in età avanzata che subiscono maggiormente i rischi dovuti alla diffusione del Coronavirus e alla relativa emergenza sanitaria.

Sul punto bisogna ricordare innanzitutto che l’anticipo pensionistico di natura sociale garantisce attualmente l’uscita dal lavoro a partire dai 63 anni di età e con almeno 30-36 anni di versamenti, in base alla specifica situazione di disagio. Chi ha svolto attività usuranti ricade però nel parametro contributivo più elevato, ovvero quello dei 36 anni di carriera.

La platea dei potenziali beneficiari è piuttosto ristretta. Possono fruire della misura i disoccupati di lungo termine che hanno terminato i sussidi di protezione sociale, i caregivers, i lavoratori con un’invalidità uguale o superiore al 74%, e chi ha svolto le attività gravose e usuranti riconosciute dalla legge. Proprio tra quest’ultime potrebbero essere inseriti i lavoratori che possono potenzialmente riscontrare problemi di salute per via dei rischi di contagio dovuti al Covid-19.

Riforma pensioni e legge di bilancio 2021: maggiore attenzione ai lavoratori fragili

La nuova legge di bilancio 2021 in approvazione entro la fine dell’anno dovrebbe quindi prevedere maggiori tutele per l’accesso alla pensione ai cosiddetti lavoratori fragili, inserendo quest’ultimi tra quelli tutelati dall’APE sociale. Il meccanismo di welfare previdenziale consente attualmente l’uscita anticipata dal lavoro tramite il pagamento al beneficiario di un’indennità di accompagnamento all’assegno di vecchiaia (67 anni di età) nella misura massima di 1.500 euro al mese.

L’erogazione avviene a carico della collettività e non comporta alcuna penalizzazione sulle spalle del neo pensionato. L’ipotesi del governo prevede di aggiungere alla platea degli attuali beneficiari i lavoratori fragili che soffrono di patologie tali da rilevare maggiori rischi di salute dalla potenziale esposizione al Coronavirus.

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