Pensioni anticipate e LdB 2019: quota 100 a rischio per gli insegnanti

Dalla Gilda Insegnanti arriva l’allarme sull’avvio dei prepensionamenti tramite la quota 100 all’interno del settore scolastico: ecco perché i docenti rischiano di essere tagliati fuori dalla misura.

Pensioni anticipate e LdB 2019: quota 100 a rischio per gli insegnanti

L’avvio delle pensioni flessibili tramite la quota 100 resta al centro della recente cronaca politica visto che l’opzione appare tra i principali punti di discussione nella dialettica in corso tra il Governo italiano e la Commissione europea. Ma una certa preoccupazione in merito al provvedimento emerge anche dal pubblico impiego ed in particolare dal settore scolastico, già fortemente penalizzato con le riforme avvenute negli anni precedenti.

Secondo l’allarme lanciato nelle ultime ore dalla Gilda, la categoria sarebbe infatti stata oggetto di una promessa che difficilmente potrà mantenersi se la situazione dovesse rimanere immutata. Infatti, il sindacato di settore mette in evidenza che gli insegnanti verranno tagliati fuori dal provvedimento qualora venisse confermato l’allungamento di un semestre per coloro che matureranno i requisiti utili di accesso entro il prossimo 31 marzo 2019.

Le ragioni dell’esclusione

Stante quanto appena evidenziato, appare immediatamente chiaro perché i rappresentanti dei lavoratori esprimono la propria preoccupazione sulla “fattibilità” della quota 100 per il settore dell’istruzione. Infatti, chi volesse dare seguito alla nuova opzione di quiescenza dovrà tenere presente i vincoli sui tempi di uscita previsti nel comparto, partendo dal presupposto che gli insegnanti sono costretti a modulare il termine della carriera sulla base dell’anno scolastico e non su quello solare.

Il risultato è che il primo periodo utile di pensionamento si sposterebbe al 2020, vanificando di fatto l’utilità del provvedimento inserito all’interno della nuova Manovra. A tal proposito, il Coordinatore della Gilda insegnanti Rino Di Meglio esprime tutta la propria contrarietà, perché il rischio è di andare a penalizzare ulteriormente i docenti rispetto agli altri lavoratori della pubblica amministrazione, visto che “per questi ultimi la prima finestra utile per andare in pensione sarebbe in ottobre 2019”.

La differenza sarebbe quindi di ben un anno e mezzo di ritardo rispetto alle adesioni alla quota 100 nel settore privato. In pratica, si andrebbe a vanificare l’utilità della quota 100, mantenendo in essere la legge Fornero per buona parte degli insegnanti. Una situazione verso la quale il sindacato di categoria chiede un intervento da parte del Governo, in modo da ripristinare il diritto al pensionamento anticipato.

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