Pensioni anticipate e LdB 2019: la nuova Quota 100 arriva con lo stop triennale al cumulo

I lavoratori che decideranno di ricorrere al nuovo meccanismo di prepensionamento tramite la quota 100 avranno uno stop di tre anni al cumulo dei redditi con attività lavorative.

Pensioni anticipate e LdB 2019: la nuova Quota 100 arriva con lo stop triennale al cumulo

Chi sceglierà di ottenere il pensionamento anticipato tramite la nuova quota 100 potrebbe essere costretto ad uno stop triennale rispetto al cumulo dei redditi con eventuali ulteriori attività lavorative. È quanto emerge dalle ultime indiscrezioni di stampa in merito al nuovo meccanismo di quiescenza previsto con la legge di bilancio 2019 ed in avvio con un apposito Decreto legge entro la prima parte del prossimo anno.

Il divieto di lavorare mentre si fruisce del meccanismo di prepensionamento è stato pensato dal punto di vista di molteplici piani. Al piano di stampo etico si unisce infatti il tentativo di riavviare il turn over nei confronti dei lavoratori più giovani, visto che risultano tra coloro che hanno subito maggiormente l’effetto della riforma Fornero e della crisi economica. È chiaro però che questo ulteriore requisito potrebbe agire in qualche modo anche da freno rispetto a chi non intende interrompere totalmente la propria attività, pur essendo arrivato in prossimità della quiescenza.

Pensioni anticipate, ecco gli altri parametri tecnici della quota 100

Restando in tema di Quota 100, ricordiamo che i parametri di accesso alla misura di prepensionamento prevedono il raggiungimento di almeno 62 anni di età e di 38 anni di contribuzione. I criteri restano fissi, pertanto non saranno soggetti agli adeguamenti automatici per l’aspettativa di vita. Il paragone rispetto alla pensione di vecchiaia andrà quindi fatto nel 2019, con i 67 anni di età ed i 20 anni di versamenti che contraddistinguono il pensionamento ordinario.

Al momento sembra poter essere implementato anche un vincolo riguardante l’anzianità contributiva, posto che non si potrà utilizzare più di due anni di versamenti figurativi. Come contraltare le donne potrebbero però ricevere un bonus semestrale per ogni figlio (a partire dal secondo genito). È implicito, in ogni caso, che lo strumento mal si adatta a coloro che hanno avuto una carriera discontinua, stante il requisito dei 38 anni di versamenti.

Il quadro dei parametri di accesso, salvo sorprese dell’ultima ora, sembra ormai definito. La discussione si è quindi diretta verso un altro punto che attende ancora conferme: si tratta degli stanziamenti a copertura del provvedimento. Secondo il Presidente dell’Inps Tito Boeri, all’appello mancherebbero dai 2 ai 12 miliardi di euro per gli anni 2020 e 2021. Una cifra che però viene smentita con decisione dal Governo, ad indicare che lo scontro ideologico e pratico sulla questione appare tutt’altro che terminato.

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