Pensioni anticipate e APE sociale dai 63 anni: i chiarimenti dell’Inps per il 2019

Via libera anche per quest’anno alle domande di uscita dal lavoro a partire dai 63 anni di età e dai 30-36 anni di contribuzione in base alla situazione di disagio: l’Istituto pubblico di previdenza spiega i dettagli della nuova proroga.

Pensioni anticipate e APE sociale dai 63 anni: i chiarimenti dell’Inps per il 2019

Dall’Inps arrivano importanti chiarimenti in merito all’opzione di accesso alla pensione anticipata tramite l’APE sociale, che consente ai lavoratori che maturano specifici requisiti di legge di ottenere un importante sconto di tutela rispetto al raggiungimento dei criteri ordinari di quiescenza.

La conferma riguarda in particolare la proroga dell’opzione decisa dal legislatore per il 2019 e quindi la possibilità di presentare la domanda di accesso anche nel corso di quest’anno. Il provvedimento in scadenza al termine del 2018 è stato esteso infatti fino alla fine del mese di dicembre del corrente anno, con la possibilità di avviare le pratiche direttamente presso l’Inps oppure tramite un patronato a partire dallo scorso 29 gennaio 2019.

In pensione dai 63 anni: come funziona la proroga dell’APE sociale nel 2019

Entrando nel merito della proroga, partiamo con il dire che l’APE sociale è un’opzione di tutela che prevede il pensionamento anticipato a partire dai 63 anni di età per coloro che rientrano tra i profili di tutela previsti dalla legge. In particolare, possono fruire del prepensionamento avendo contemporaneamente 30 anni di contribuzione i disoccupati che hanno esaurito le altre tutele di legge, gli invalidi (con invalidità superiore al 74%) ed i caregivers. Devono invece maturare 36 anni di versamenti coloro che sono inseriti tra i lavori gravosi previsti dal legislatore.

La domanda è quindi possibile per tutti coloro che maturano le condizioni di accesso all’APE sociale durante il 2019, oltre a coloro che hanno già conseguito i requisiti negli anni precedenti e che non hanno già inviato la propria domanda di quiescenza. Per quanto riguarda le scadenze, bisogna tenere presente che la prima finestra utile all’apertura delle pratiche scade il prossimo 31 marzo 2019.

La seconda finestra parte dal primo aprile e scade il 15 luglio del 2019, mentre un’ultima finestra per i ritardatari rimarrà disponibile fino al 30 novembre del 2019. In quest’ultimo caso, le pratiche verranno prese in considerazione solo nel caso in cui il monitoraggio evidenzi risorse in eccesso rispetto all’accoglimento delle pratiche precedenti.

Continua a leggere su Fidelity News