Pensioni anticipate e APE sociale 2021: attesa la proroga in legge di bilancio per l’uscita dai 63 anni

Nello schema della nuova manovra c’è anche l’estensione dell’APE sociale in favore di tutti coloro che maturano i requisiti al 31 dicembre 2021: cos’è, come funziona e quando potrà essere richiesta.

Pensioni anticipate e APE sociale 2021: attesa la proroga in legge di bilancio per l’uscita dai 63 anni

Tra le novità in arrivo sulle pensioni con la legge di bilancio 2021 c’è anche la proroga dell’APE sociale, un meccanismo di flessibilità che consente in alcuni casi specifici di accedere all’Inps a partire da 63 anni di età e con 30-36 anni di contribuzione. Il provvedimento è in scadenza al 31 dicembre dell’anno in corso, ma lo schema della finanziaria ne prevede l’estensione per un periodo di un ulteriore anno.

Sul punto bisogna ricordare innanzitutto che al momento l’eventualità risulta altamente probabile, ma non ancora certa. Per avere una conferma definitiva bisognerà infatti attendere l’approvazione della legge, che potrebbe prevedere anche interventi di modifica sui criteri di accesso durante la discussione parlamentare. Resta comunque il fatto che finora i criteri indicati dal governo nella bozza inviata alla Camera dei Deputati sembrano confermare sostanzialmente le attuali modalità di fruizione.

Pensioni anticipate 2021: come potrebbe funzionare l’APE sociale dai 63 anni

Tenendo a mente il quadro generale appena delineato, l’APE sociale dovrebbe continuare a essere accessibile anche il prossimo anno in favore di tutti coloro che maturano i vincoli previsti dalla legge al 31/12 del 2021. Attualmente i criteri di accesso prevedono il raggiungimento di almeno 63 anni di età e di 30-36 anni di versamenti, a patto di rientrare all’interno di una delle quattro situazioni di disagio indicate dal legislatore.

Queste prevedono la disoccupazione da almeno due anni (avendo esaurito il sussidio della naspi), un’invalidità riconosciuta per almeno il 74%, il ruolo di caregiver o lo svolgimento delle attività gravose e usuranti previste all’interno di un apposito elenco. In quest’ultimo caso sarà necessario aver effettuato almeno 36 anni di versamenti.

La richiesta di accesso alla quiescenza prevede una doppia domanda da inviare all’Inps con la possibilità d’inserirsi in tre diverse finestre annue. Nel primo invio è necessario procedere con l’istanza di riconoscimento dei requisiti di accesso. Una volta ottenuto il via libera dall’ente pubblico di previdenza, si può quindi procedere con l’inoltro della domanda vera e propria di pensionamento.

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