Pensioni anticipate, dal prossimo luglio partono i pagamenti dell’APE volontario

I lavoratori che hanno prodotto la domanda di accesso all'anticipo pensionistico entro la scadenza di aprile 2018 vedranno arrivare a luglio i primi assegni, compresi gli eventuali arretrati riguardanti lo scorso anno.

Pensioni anticipate, dal prossimo luglio partono i pagamenti dell’APE volontario

A partire dal prossimo mese di luglio i richiedenti che hanno aperto la propria pratica di pensionamento tramite APE volontario presso l’Inps o il patronato dovrebbero ricevere i primi pagamenti. È infatti la scadenza prevista per chi, avendo i requisiti, ha ottenuto la relativa certificazione dall’Istituto di previdenza ed ha inoltrato la domanda, dopo che la stessa Inps ha sbloccato la procedura.

Secondo quanto previsto dallo schema quadro siglato tra il Mef e l’ABI, il pagamento si attiva a partire dal primo giorno del terzo mese che segue l’avvio della pratica; una scadenza che può tener conto anche di eventuali quote arretrate, in base alla effettiva data di partenza della prestazione.

Pensioni anticipate e APE volontario: quando arriveranno i primi pagamenti

Stante la situazione appena descritta, i primi pagamenti dell’APE volontario saranno corrisposti a partire dal 2 luglio 2018, purché la domanda sia stata inoltrata nel mese di aprile. L’erogazione dovrà però tenere conto anche dei costi relativi al pagamento del premio assicurativo posto a tutela del prestito ponte, oltre che la commissione per l’accesso al fondo di garanzia pubblico collegato alla prestazione.

Per quanto riguarda invece gli arretrati, l’accredito comprenderà eventuali spettanze maturate a partire dal primo maggio 2017, sulla base della data di maturazione dei requisiti di accesso, purché l’interessato ne abbia esplicitamente fatto richiesta assieme all’apertura della pratica.

Quali sono i lavoratori coinvolti dall’opzione di prepensionamento

Ricordiamo innanzitutto che l’anticipo pensionistico privato (a cui facciamo riferimento in questo articolo) è di stampo volontario, pertanto viene concesso solamente agli aventi diritto che ne fanno esplicita richiesta. I requisiti utili per inoltrare la domanda sono il compimento dei 63 anni di età e di almeno 20 anni di contribuzione, oltre che la maturazione di un trattamento non inferiore ad 1,4 volte l’assegno minimo dell’Inps (corrispondente a poco più di 700 euro per l’anno in corso).

Al momento l’opzione rappresenta una sperimentazione in corso di validità fino al 2019. Non è noto se il nuovo Governo ha intenzione di prorogarla successivamente. Un’ipotesi che potrebbe dipendere anche dall’interesse dimostrato verso la misura, considerando che il costo per le casse pubbliche è pressoché nullo.

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