Pensioni anticipate, dal CODS un nuovo richiamo alla condizione delle donne

La flessibilità previdenziale coniugata al femminile attende ancora l’arrivo di provvedimenti in grado di migliorare la condizione delle donne. Lo evidenzia la fondatrice del CODS Orietta Armiliato, ricordando che la legge Fornero resta in essere.

Pensioni anticipate, dal CODS un nuovo richiamo alla condizione delle donne

Dal Comitato Opzione Donna Social arriva un nuovo richiama alla necessità di ridurre le differenze di genere e di garantire una maggiore tutela previdenziale in favore delle donne. Lo evidenzia la fondatrice Orietta Armiliato, spiegando innanzitutto che al di là delle recenti sperimentazioni “la Legge Monti-Fornero non é stata cancellata e dunque vige e regola il pensionamento di tutti i lavoratori”. Da questo fatto deve quindi partire, secondo la rappresentante delle lavoratrici, ogni ragionamento anche in merito alla nuova quota 100 ed alla proroga dell’opzione donna.

In particolare, Armiliato ricorda che purtroppo la Quota 100 “non  corrisponde ai bisogni della platea femminile” visto che nei criteri di accesso sussiste la necessità di aver acquisito una carriera lavorativa lunga e caratterizzata dalla continuità. Una situazione che si può evincere anche dagli stessi dati riguardanti la nuova opzione e diffusi recentemente dall’Inps, secondo i quali “su un totale di 131.099 domande, 34.225 sono quelle inoltrate dalle donne e 96.874 dagli uomini”.

In merito invece all’opzione donna, dal Comitato si evidenzia che la nuova proroga al 31 dicembre del 2018 ha innalzato il vincolo anagrafico, rendendone più difficile la fruizione. Sono inoltre state tagliate fuori dalla misura le nate nel 1961, per le quali si prospetta ora la tutela attraverso un’eventuale proroga, che dovrebbero poi prendere forma di anno in anno.

Pensioni flessibili: le misure di tutela per le donne ancora in attesa di risposta

Entrando nel merito delle numerose rivendicazioni portate avanti dal CODS e delle relative misure di tutela, resta ancora evidente la mancanza del riconoscimento del lavoro di cura svolto dalle donne, oltre alla possibilità di cumulare gratuitamente i contributi con le diverse casse per il raggiungimento dei requisiti dell’opzione donna. Inoltre, i recenti interventi legislativi “non hanno provveduto a sanare con un’ultima norma la condizione delle donne (e degli uomini) che risultano ancora fra gli Esodati non salvaguardati”, prosegue Armiliato.

Ultimo, ma non per questo meno importante, manca uno sconto contributivo invocato da più parti per le lavoratrici madri. Dal Cods si ricorda quindi che su tutte queste situazioni il Comitato resta ancora in attesa di un riscontro, visto che purtroppo al momento continua a permanere lo stato di stallo.

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