Pensioni anticipate dai 63 anni e APE sociale: ecco come fruire della proroga nel 2019

Con la riforma delle pensioni arriva anche la proroga dell’anticipo pensionistico di stampo sociale. Potrà continuare ad uscire dal lavoro chi matura 63 anni di età e 30-36 anni di contribuzione, rientrando in specifiche categorie di tutela.

Pensioni anticipate dai 63 anni e APE sociale: ecco come fruire della proroga nel 2019

Tra i provvedimenti in corso di approvazione da parte del Governo per il sostegno dei lavoratori in stato di disagio rientra anche la proroga sperimentale dell’APE sociale al 31/12 del 2019, una misura avviata nella scorsa legislatura e che ha costituito un salvagente importante per una precisa platea di pensionandi.

Il passaggio non appare scontato, perché l’opzione era disponibile da maggio 2017 e risulta di fatto terminata con la chiusura dello scorso anno, ma non tutto il plafond delle risorse accantonate in modo specifico per la misura sono state utilizzate. L’esecutivo punta quindi a rendere disponibili gli accantonamenti rimasti in modo da estendere la tutela di legge anche all’anno in corso.

I requisiti da maturare nel 2019

Entrando nel merito dei lavoratori potenzialmente coinvolti dalla tutela, per poter beneficiare della misura nel corso del 2019 bisognerà aver maturato i requisiti utili tra l’inizio e la fine dell’anno in corso. Dal punto di vista operativo non sono previsti ulteriori interventi rispetto alle categorie di lavoratori coinvolti ed ai requisiti specifici da maturare. In questo senso, il provvedimento continuerà a coinvolgere coloro che rientrano all’interno di quattro specifiche categorie, ovvero lavoratori disoccupati che hanno terminato l’indennità di disoccupazione, invalidi civili (con il riconoscimento di una invalidità uguale o superiore al 74%), caregivers e addetti alle mansioni gravose.

L’APE sociale sarà disponibile per tutti i lavoratori appena indicati che nel corso del 2019 matureranno almeno 63 anni di età e 30 anni di contribuzione, fatto salvo gli appartenenti ai lavori gravosi per i quali sarà necessario maturare almeno 36 anni di contribuzione. Il vincolo dell’anzianità contributiva potrà però beneficiare di un ulteriore sconto (fino ad un massimo di due anni) per le madri, con un conteggio di un anno di bonus per ogni figlio.

Il ricorso all’opzione permette di uscire dal lavoro ottenendo un sostegno mensile uguale al lordo della pensione maturata, ma con un tetto massimo di 1500 euro al mese per 12 mensilità. L’assegno termina nel momento in cui si raggiunge l’età della pensione ordinaria al netto di eventuali futuri adeguamenti all’aspettativa di vita (ad oggi 67 anni di età). Se fosse confermato l’iter procedurale degli scorsi anni, le prime istanze dovrebbero essere presentate entro il 31/3, mentre le seconde sarebbero in scadenza al prossimo 30/11.

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