Pensioni anticipate 2022: lo stop di Draghi alla quota 100

Sulle pensioni anticipate nella legge di bilancio 2022 interviene il premier Mario Draghi, evidenziando la necessità di un ritorno graduale alla normalità.

Pensioni anticipate 2022: lo stop di Draghi alla quota 100

Il premier Mario Draghi interviene sulle pensioni anticipate in Manovra 2022 e sul dibattito attualmente in corso per la riforma del settore. Negli scorsi giorni si sono moltiplicate le ipotesi di adozione di un provvedimento di flessibilità volto garantire un alleggerimento dei requisiti della legge Fornero. Dal capo di governo arriva ora la conferma che la quota 100 non sarà rinnovata.

Le parole pronunciate durante il Consiglio Europeo non lasciano adito a incomprensioni sul fatto che dal prossimo anno i requisiti di accesso all’Inps saranno comunque più stringenti rispetto a quelli attuali. Tutto ciò, sebbene un’area di flessibilità verrà comunque garantita. Draghi ha quindi spiegato che “Quota 100 non sarà rinnovata”, specificando che “ora serve assicurare un graduale passaggio alla normalità”.

Riforma pensioni 2022: l’ipotesi della quota 102 – 104

Tiene quindi banco l’ipotesi di una riforma della flessibilità previdenziale tramite la quota 102, che nel 2023 potrebbe salire fino a 103 o 104. Una soluzione che permetterebbe di trasformare lo scalone lungo fino a cinque anni dello stop a quota 100 con uno scalino più breve.

Nel migliore dei casi, l’anticipo rispetto ai criteri della legge Fornero potrebbe essere di due o tre anni, contro i cinque anni resi disponibili dall’attuale opzione e ottenibili fino al prossimo 31 dicembre 2021. Anche il Ministro del lavoro Andrea Orlando è intervenuto nelle ultime ore a supporto delle parole di Draghi, spiegando che toccare quota 100 sia un bene perché “i numeri ci dicono che c’erano distorsioni che vanno affrontate”, confermando così la linea del governo.

Più critico appare invece Matteo Salvini, che esprime la propria preoccupazione rimarcando la necessità di evitare il ripristino delle regole decise nell’ormai lontano 2011. “Stiamo lavorando per tutelare il diritto all’occupazione e alla pensione: ci lavoro io direttamente con il presidente Draghi. L’importante è non tornare alla legge Fornero”, ha concluso l’esponente della Lega.

Continua a leggere su Fidelity News