Le pensioni anticipate tramite APE sociale si dirigono verso un ampliamento delle categorie professionali incluse nella tutela. Con la proroga in corso di approvazione presso il Parlamento si aggiungeranno infatti ulteriori 23 categorie di attività. L’allargamento è stato inserito nello schema della prossima finanziaria e risulterà valido per coloro che matureranno i requisiti di legge nel corso del 2022.
Ricordiamo infatti che l’opzione continuerà ad avere un valore sperimentale e di fatto verrà estesa (con importanti modifiche) per un ulteriore anno. Da tempo i sindacati chiedono di stabilizzare il provvedimento in via ordinaria, ma la questione viene evidentemente rimandata perlomeno al 2023, quando dovrebbe finalmente prendere forma una riforma più organica del sistema previdenziale pubblico.
Pensioni anticipate e APE sociale: ecco cosa potrebbe cambiare a partire dal prossimo anno
Entrando nello specifico delle modifiche applicate alle pensioni anticipate tramite APE sociale, si rileva innanzitutto l’inserimento di nuove categorie di attività professionali passibili di tutela. Si va dagli operatori di cura estetica ai magazzinieri, dai portantini ai tecnici della salute, fino ai dipendenti del settore artigiano.
L’opzione richiede la maturazione di almeno 63 anni di età e 36 anni di contribuzione (per chi ha svolto le attività gravose riconosciute dalla legge). È possibile anche ottenere il prepensionamento con 30 anni di versamenti per coloro che risultano disoccupati di lungo periodo, che possiedono un’invalidità uguale o superiore al 74% oppure che svolgono funzione di caregiver.
L’APE garantisce un’indennità fino a 1500 euro lorde mensili in sostituzione dell’assegno di pensione. Costituisce così un reddito ponte di accompagnamento alla maturazione dei requisiti ordinari della pensione. Una volta ottenuto l’assegno ordinario o anticipato, l’Inps ne cessa l’erogazione. Come anticipato, la proroga al 2022 consentirà di estendere ulteriormente il provvedimento. Purtroppo l’estensione della platea non è prevista per i precoci ai quali è destinata la quota 41, che al momento vedono un sostanziale allineamento nelle categorie delle mansioni coperte da tutela.