Pensioni anticipate 2020 e APE sociale: domande entro il 31/03 per l’uscita dai 63 anni

Scade il prossimo 31 marzo la prima finestra utile per l’invio delle richieste di accesso alla pensione anticipata tramite l’APE sociale. Ecco tutte le informazioni chiave da sapere.

Pensioni anticipate 2020 e APE sociale: domande entro il 31/03 per l’uscita dai 63 anni

I lavoratori che possiedono i requisiti utili di accesso alla pensione anticipata tramite l’APE sociale vedranno chiudersi la prima finestra utile di invio della pratica di riconoscimento entro e non oltre il prossimo 31 marzo 2020. La scadenza riguarda in particolare l’invio delle istanze di verifica rispetto alla maturazione dei parametri di accesso.

Coloro che non dovessero riuscire a centrare questa scadenza si troverebbero a confrontarsi con la seconda finestra, che partirà il 1° aprile e durerà fino al 15 luglio, mentre la terza e ultima istanza scade al 30 novembre. Rispetto a tali date, bisogna però tenere presente che le domande verranno accolte fino ad esaurimento delle risorse, pertanto chi risulta davvero interessato dovrebbe considerare l’opportunità di procedere il prima possibile.

Pensioni flessibili: come funziona l’APE sociale nel 2020

L’APE sociale è un provvedimento di natura sperimentale in scadenza nel 2019 e prorogato per un ulteriore anno all’interno della precedente legge di bilancio. Il meccanismo di prepensionamento prevede la maturazione di almeno 63 anni di età e 30-36 anni di versamenti, a seconda della specifica situazione di disagio vissuta dal lavoratore.

Il legislatore ha previsto la necessità di raggiungere i 30 anni di versamenti per i disoccupati, i caregivers e gli invalidi (con riconoscimento di un grado uguale o superiore al 74%). In alternativa, è possibile accedere anche avendo svolto attività gravose o usuranti, ma in questo caso sarà necessario aver maturato almeno 36 anni di versamenti. Per le lavoratrici madri è stato previsto uno sconto del parametro contributivo di 12 mesi per ogni figlio, con un massimo di 2 anni.

L’istanza di riconoscimento è propedeutica nonché fondamentale per poter inviare la richiesta vera e propria di accesso alla prestazione pensionistica. I lavoratori possono procedere in autonomia utilizzando la propria area riservata dell’Inps, oppure facendo ricorso ai servizi offerti dal proprio patronato di fiducia (che provvederà a redigere la pratica e ad inviarla per conto del richiedente).

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