Pensioni anticipate 2019, nel trend delle domande il riscatto della laurea è in crescita rispetto alla quota 100

Gli ultimi aggiornamenti sulle pensioni in arrivo dall’Inps mettono in evidenza i trend riguardanti le pensioni anticipate nel corso dell’anno. Per uscire dal lavoro in modo flessibile gli italiani ora pensano prima a riscattare la laurea.

Pensioni anticipate 2019, nel trend delle domande il riscatto della laurea è in crescita rispetto alla quota 100

Il riscatto della laurea batte la quota 100 nei trend di crescita dei meccanismi a cui i lavoratori stanno dando seguito per anticipare la data di ingresso nelle tutele pensionistiche dell’Inps. È quanto emerge dai dati comunicati negli scorsi giorni dallo stesso istituto pubblico di previdenza, che ha fatto il punto della situazione rispetto alle domande prodotte dai lavoratori nei primi nove mesi del 2019.

I numeri raccontano il progressivo disinteresse dei lavoratori verso le pensioni anticipate tramite quota 100, per propendere sul riscatto agevolato della laurea. Bisogna però innanzitutto sottolineare che quest’ultimo è disponibile attualmente solo per coloro che hanno iniziato a versare all’Inps a partire da gennaio 1996, venendo così inseriti all’interno del sistema contributivo puro.

In tal senso, a differenza di chi deve prendere una decisione sull’eventuale adesione alla quota 100, coloro che riscattano i propri titoli universitari non si trovano nella situazione di accedere alla quiescenza nel breve termine. Si tratta piuttosto di un’operazione che consentirà di anticipare l’uscita dal lavoro dopo uno o più decenni, quindi effettuata con un’ottica di lungo periodo.

Il riscatto della laurea può essere rateizzato fino a 10 anni

Riguardo il riscatto della laurea, nel corso del 2019 sono arrivate all’Inps oltre 43mila richieste di fruizione. Il dato triplica quello riferito al 2018 ed è oggettivamente influenzato anche dall’introduzione della nuova agevolazione. Oltre a ciò, resta sempre possibile per tutti rateizzare l’importo da versare all’Inps con un orizzonte temporale che si estende fino a 120 rate.

Per quanto concerne invece la quota 100, gli ultimi dati diffusi dall’Inps riportano l’arrivo nel corso del 2019 di circa 185mila domande. Le statistiche sono aggiornate allo scorso 30 settembre, ma le stime originali parlavano di quasi 270mila richieste entro la fine dell’anno. È chiaro che il flusso di domande si è affievolito progressivamente nel tempo. Oltre a ciò, se si tiene conto dell’attuale tasso di rigetto delle richieste stimato attorno al 18-20%, si può ritenere verosimile uno scenario finale nel quale le domande di prepensionamento tramite quota 100 si fermino alle 150mila unità.

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