Pensioni anticipate 2019 e APE sociale: scadenza a fine mese per l’invio delle domande

Ultimi giorni per procedere all’invio delle pratiche di accesso alla pensione anticipata tramite APE sociale. Il provvedimento prevede l’invio della terza istanza entro e non oltre il 30 novembre: vediamo tutti i dettagli.

Pensioni anticipate 2019 e APE sociale: scadenza a fine mese per l’invio delle domande

Con il mese di novembre si concretizza l’ultima possibilità per la richiesta di fruizione dell’APE sociale nel corso del 2019. Il meccanismo di prepensionamento è infatti legato a tre specifiche scadenze annue di produzione dell’istanza, regolate dal legislatore e destinate a tutti coloro che matureranno i requisiti di accesso entro la fine dell’anno corrente. A questo punto dell’anno, la questione riguarda principalmente coloro che sono indecisi e che non hanno approfittato delle opportunità precedenti (ovvero il 31 marzo ed il 15 luglio del 2019).

Nella pratica, la legge prevede un particolare meccanismo di funzionamento per poter fare ricorso all’anticipo pensionistico. Il lavoratore dovrà infatti procedere ad una richiesta di riconoscimento dei requisiti utili a fruire dell’opzione per mezzo di una domanda preventiva. L’Inps effettuerà quindi i controlli di rito e certificherà (oppure respingerà) la pratica. A questo punto il lavoratore potrà procedere con la richiesta vera propria di pensionamento.

Come già anticipato, il testo della normativa ha previsto di regolare il flusso di richieste secondo tre scadenze annue. L’ultima disponibile è proprio quella del prossimo 30 novembre 2019. I lavoratori potenzialmente interessati faranno quindi bene ad attivarsi, anche perché la documentazione da preparare al fine del riconoscimento del diritto è normalmente più complessa rispetto al caso di un pensionamento ordinario.

Pensioni flessibili: ecco come si matura l’accesso all’APE sociale

A tal proposito ricordiamo che l’APE sociale è una prestazione di accompagnamento alla pensione destinata a coloro che vivono una particolare situazione di disagio, consentendo l’uscita dal lavoro a partire dai 63 anni di età e con 30-36 anni di versamenti (a seconda del caso specifico). Tra i soggetti tutelati vi sono inoccupati, caregives, invalidi e lavoratori che hanno svolto le professioni gravose o usuranti riconosciute dalla legge.

Da notare infine che la scadenza del 30 novembre è indicata come istanza tardiva e prevede la presa in considerazione di tutte le domande solo nel caso in cui l’esito del monitoraggio dello scaglione precedente effettuato dall’Inps evidenzi adeguate risorse residuali. Dopo la prima domanda l’istituto di previdenza darà comunicazione di accoglimento o respingimento entro e non oltre il 31 dicembre del 2019. Per coloro che non dovessero riuscire a rientrare nelle tutele del provvedimento si apre, infine, la possibilità di produrre una nuova domanda nel corso del 2020, vista l’intenzione del legislatore di prorogare l’APE sociale all’interno della futura manovra.

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