Pensioni 2020: dopo l’annuncio di settembre, la NaDef conferma l’intenzione di prorogare Opzione Donna e Ape sociale

Le due misure di flessibilità previdenziale (APE sociale e Opzione Donna) trovano una nuova conferma nella nota di aggiornamento al Def. Il rinnovo con la legge di bilancio 2020. Attesa anche per l’APE di natura volontaria.

Pensioni 2020: dopo l’annuncio di settembre, la NaDef conferma l’intenzione di prorogare Opzione Donna e Ape sociale

Gli anticipi pensionistici restano al centro del dibattito riguardante la riforma previdenziale, che dovrebbe garantire la prosecuzione di importanti canali di uscita anche nel prossimo anno. Con la legge di bilancio 2020 sono attese infatti la proroga dell’APE sociale e dell’Opzione Donna, ma aspettative in tal senso da parte dei lavoratori riguardano anche la cosiddetta APE volontaria.

I segnali di un’apertura in tal senso si sono concretizzati nuovamente con la Nota di aggiornamento al DEF, dopo che l’esame alla Camera ha confermato la proroga dei due provvedimenti oltre alla nuova pensione di garanzia per i giovani che sono inseriti nel sistema contributivo puro. In quest’ultimo caso, sarà però da verificare se si potrà avviare la nuova misura di tutela già con la prossima finanziaria.

Pensioni anticipate 2020: come dovrebbero funzionare la proroga dell’APE sociale e dell’Opzione Donna

Tornando alle due misure chiave al centro della legge di bilancio 2020, la proroga dell’APE sociale punta a garantire l’uscita dal lavoro a partire dai 63 anni di età e 30-36 anni di contribuzione. L’opzione è disponibile però solo per coloro che rientrano nelle specifiche situazioni di disagio riconosciute dalla legge.

Attualmente, il profilo prevede di garantire il prepensionamento ai lavoratori in disoccupazione involontaria, alle persone che assistono da almeno un semestre il coniuge o un parente di primo grado con handicap grave, ai lavoratori con invalidità civile riconosciuta uguale o maggiore del 74%, e ai dipendenti che hanno svolto attività gravose o usuranti (in questo caso il requisito contributivo sale a 36 anni di versamenti). Tali vincoli potrebbero però diventare meno rigidi con la discussione parlamentare che prenderà luogo nelle prossime settimane. Infatti, rispetto alla proroga del provvedimento, si parla di un ulteriore rafforzamento (con lo scopo di ampliare la platea dei beneficiari).

Per la proroga dell’Opzione Donna si studia invece l’estensione di almeno un anno per i requisiti di accesso. Ad oggi, quest’ultimi prevedono la maturazione – entro il 31 dicembre del 2018 – di almeno 58 anni di età (un anno in più per le lavoratrici che possiedono versamenti come autonome) e 35 anni di contributi. La proroga dovrebbe quindi estendere l’accesso anche alle lavoratrici che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2019.

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