Pensione e riscatto laurea 2021: requisiti, funzionamento, convenienza e deducibilità

Fino alla fine dell’anno sarà ancora possibile usufruire del riscatto agevolato della laurea per poter ottenere una via di accesso preferenziale alla pensione. Le domande da parte dei lavoratori sono in aumento, ecco le informazioni da conoscere.

Pensione e riscatto laurea 2021: requisiti, funzionamento, convenienza e deducibilità

Il riscatto della laurea è uno strumento utile per anticipare l’uscita dal lavoro e andare in pensione prima. In un contesto nel quale maturare la quiescenza pubblica è sempre più complicato, non stupisce il crescente interesse dei lavoratori verso questo meccanismo di flessibilità previdenziale. La versione agevolata della misura permette di guadagnare tempo anche attraverso piccoli versamenti mensili. Ed è così che nelle rilevazioni Inps, si è passati dai 27mila riscatti attivati nel 2019 a più di 46mila nel 2020.

All’interno di questo quadro, è importante evidenziare che mancano ormai pochi mesi per chi desidera usufruire del riscatto agevolato della laurea. La sperimentazione scadrà il prossimo 31 dicembre 2021 e attualmente non è ancora chiaro se verrà rinnovata. Il provvedimento permette di riscattare in modo agevolato gli anni degli studi universitari purché si sia inseriti nel sistema contributivo pubblico e iscritti all’AGO (assicurazione generale obbligatoria Inps).

Pensione anticipata tramite riscatto della laurea: come funziona

I lavoratori che possiedono i requisiti appena riportati possono riscattare fino a cinque anni di studi universitari con un costo agevolato. Quest’ultimo corrisponde a circa 5200 euro per ogni anno di studio. La cifra totale è rateizzabile fino a 10 anni, con importi mensili che però non devono risultare inferiori a 30 euro.

La domanda deve essere inviata all’Inps tramite la propria area riservata. In alternativa, è possibile fare ricorso ai servizi del patronato di fiducia o di un altro intermediario autorizzato. Per valutare l’effettiva convenienza dell’operazione, si può richiedere al proprio patronato l’estratto contributivo previdenziale. Tramite il documento, si effettua una stima della data di pensionamento.

Una volta in possesso di queste informazioni, si potrà procedere a una valutazione sulla convenienza dell’operazione di riscatto e sul rapporto tra costi e benefici. Il tutto considerando che i contributi versati risultano deducibili dalla dichiarazione dei redditi e vanno a incrementare anche il montante previdenziale. Chi decide di riscattare gli studi universitari avrà quindi un assegno pensionistico più elevato a parità delle altre condizioni di uscita.

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