In pensione con la quota 102 a partire dal primo gennaio 2022. È quanto prospetta la bozza della nuova legge di bilancio inviata dal governo al Parlamento per l’approvazione definitiva. Il meccanismo di flessibilità punta a sostituire l’attuale quota 100, in scadenza alla fine dell’anno. L’obiettivo è di garantire un’opzione di uscita rispetto ai criteri ordinari di accesso all’Inps dettati dalla legge Fornero.
Molti lavoratori si stanno quindi domandando se potranno usufruire della nuova opzione nel corso del prossimo anno. Per capirlo, occorre partire innanzitutto dai requisiti di base, ricordando però che questi diventeranno effettivi solo dopo che la manovra risulterà approvata.
Pensioni anticipate dai 64 anni nel 2022: i requisiti della nuova quota 102
Dal punto di vista operativo, la nuova flessibilità previdenziale punta a garantire un’opzione non penalizzante in favore dei lavoratori che matureranno i 64 anni di età nel corso del 2022. Allo stesso tempo, risulterà indispensabile aver accumulato almeno 38 anni di versamenti. La differenza sul parametro anagrafico della quota 100 (62 anni) è di due anni. I requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla legge andranno maturati a partire dal 1° gennaio 2022 ed entro il 31 dicembre dello stesso anno.
In merito al parametro contributivo, al fine di raggiungere i 38 anni previsti dalla legge è possibile far valere i versamenti della gestione AGO Inps, della gestione separata, di quella dei lavoratori autonomi e delle altre forme esclusive e sostitutive della gestione obbligatoria Inps. Risultano esclusi i contributi versati presso le casse professionali.
Resta al di fuori del perimetro di legge il personale delle Forze Armate, delle Forze di polizia, i lavoratori dei Vigili del Fuoco e il personale della Guardia di finanza. Come già avvenuto con la quota 100, anche la quota 102 molto probabilmente non risulterà cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo. Fanno eccezione i redditi occasionali nel limite di 5mila euro lorde annue.