Pensione anticipata dai 57 anni: la RITA c’è anche nel 2021, ma solo per chi è iscritto alla previdenza privata

Con la RITA in caso di necessità è possibile ottenere una pensione anticipata sotto forma di rendita fin dai 57 anni di età, ma serve essere stati previdenti: l’opzione è disponibile solo per chi è iscritto alla previdenza integrativa.

Pensione anticipata dai 57 anni: la RITA c’è anche nel 2021, ma solo per chi è iscritto alla previdenza privata

La pensione anticipata dai 57 anni per tutti continua a essere una possibilità davanti a situazioni di disagio, ma solo se si risulta iscritti alla previdenza privata. Tecnicamente si parla di RITA, ovvero di rendita integrativa temporanea anticipata. La misura è in grado di garantire l’accompagnamento alla pensione di vecchiaia (fissata attualmente a 67 anni di età) in favore di tutti coloro che risultano iscritti a un fondo integrativo e che rientrano nei criteri previsti dalla legge.

Come anticipato, non si tratta di un pensionamento vero e proprio, perché l’assegno pubblico arriverà solo una volta maturati i criteri ordinari di quiescenza. Il fondo pensione è però in grado di erogare una rendita anticipata, nel momento in cui si risulta inoccupati in età avanzata e si sono terminati i sussidi ordinari di legge (disoccupazione Naspi).

Si tratta in ogni caso di una garanzia importante, anche considerando la difficile situazione del mercato del lavoro. Ad esempio, un iscritto di lungo termine alla previdenza complementare che perde il lavoro a 55 anni può beneficiare di 24 mesi di Naspi e successivamente chiedere la Rita a partire dai 57 anni, purché presenti almeno 5 anni di anzianità di partecipazione al sistema previdenziale complementare.

Con la RITA è possibile l’uscita anticipata anche a 5 anni dall’uscita di vecchiaia

Un secondo scenario nel quale è possibile accedere alla RITA prevede la scelta di fruire dell’opzione a partire dai 62 anni, ovvero con cinque anni di anticipo rispetto alla maturazione dei requisiti Inps per la fruizione della pensione di vecchiaia. In questo caso i parametri di accesso sono però differenti rispetto alla situazione evidenziata in precedenza.

Il lavoratore dovrà infatti aver acquisito almeno 5 anni di anzianità nella previdenza complementare e 20 anni di versamenti presso un regime obbligatorio. Quest’ultimo parametro comprende i contributi effettuati presso l’Inps, un fondo sostitutivo o una cassa professionale. Oltre a ciò, è necessario aver cessato definitivamente la propria attività lavorativa al momento della richiesta di prepensionamento.

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