PayPal verso un destino da banca: depositata la richiesta di licenza bancaria industriale negli USA

PayPal ha fatto il passo verso la trasformazione in banca, presentando la documentazione per ottenere una licenza industriale nello Utah, con l’obiettivo di offrire credito, conti di risparmio e una maggiore integrazione nei pagamenti digitali.

PayPal verso un destino da banca: depositata la richiesta di licenza bancaria industriale negli USA

PayPal ha compiuto un passo decisivo per trasformarsi da semplice colosso dei pagamenti digitali a vera e propria banca, con potenziali ricadute rilevanti sul mercato del credito e sui piccoli imprenditori. La società statunitense ha infatti presentato alle autorità americane la documentazione necessaria per ottenere una licenza bancaria industriale nello Utah, aprendo la strada alla nascita di “PayPal Bank”.

Il gruppo ha depositato la richiesta formale presso la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) e lo Utah Department of Financial Institutions, puntando a costituire una “industrial bank” con statuto nello Stato mormone. Si tratta di una forma particolare di banca, molto utilizzata dalle big tech e dalle società di servizi finanziari per offrire prodotti bancari regolamentati mantenendo una certa flessibilità operativa.

Se la domanda sarà approvata, nascerà PayPal Bank, un istituto che opererà sotto supervisione federale e statale e che consentirà all’azienda di internalizzare una parte sempre più ampia delle attività di credito. L’obiettivo dichiarato è rafforzare il ruolo di PayPal come partner finanziario delle piccole imprese, segmento su cui il gruppo ha costruito una parte rilevante della propria strategia.

Negli ultimi dodici anni PayPal ha già erogato oltre 30 miliardi di dollari in prestiti e capitale alle piccole imprese, attraverso soluzioni di finanziamento collegate ai flussi di incasso dei merchant sulla piattaforma. Portare questa attività all’interno di una struttura bancaria permetterebbe di ridurre il ricorso a intermediari terzi, con maggiore controllo su rischi, costi e tempi di erogazione. Secondo il ceo Alex Chriss, l’accesso al capitale resta ancora “un ostacolo significativo” per le Pmi che vogliono crescere, e la creazione di PayPal Bank consentirebbe di migliorare l’efficienza del gruppo e ampliare le opportunità economiche per le imprese clienti negli Stati Uniti.

La possibilità di disporre di una licenza bancaria aprirebbe inoltre la strada a prodotti più strutturati, come linee di credito dedicate, piani di ammortamento flessibili e offerte integrate con i sistemi di pagamento dell’ecosistema PayPal. Il progetto non riguarda solo il credito: nei piani del gruppo c’è anche l’introduzione di conti di risparmio remunerati per clienti retail e business, così da consolidare la relazione con gli utenti più attivi. In prospettiva, questo potrebbe trasformare PayPal da semplice “wallet” digitale a hub finanziario completo, in concorrenza più diretta con banche online e fintech specializzate.

PayPal Bank punta inoltre ad affiliarsi direttamente ai principali circuiti di carte di credito statunitensi, internalizzando l’elaborazione e il regolamento delle transazioni oggi appaltate a banche partner. Una maggiore integrazione verticale nei pagamenti consentirebbe al gruppo di abbattere i costi operativi, migliorare i margini sulle transazioni e sperimentare nuove formule di pricing per esercenti e consumatori.

L’annuncio della richiesta di licenza bancaria è stato accolto positivamente da Wall Street, con il titolo PayPal in rialzo nelle sedute successive alla comunicazione. Gli investitori scommettono sulla capacità del gruppo di estrarre più valore dal proprio ecosistema, monetizzando in modo diretto la relazione con milioni di merchant e utenti finali. Resta tuttavia il nodo regolamentare: FDIC e autorità dello Utah dovranno valutare l’impatto di PayPal Bank sulla concorrenza e sulla stabilità del sistema, in un contesto in cui l’ingresso delle big tech nel credito è osservato con grande attenzione. Per il momento, la mossa segna un nuovo punto di contatto tra mondo dei pagamenti digitali e banking tradizionale, confermando la tendenza delle grandi piattaforme fintech a cercare licenze piene per consolidare il proprio vantaggio competitivo.

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